Pozza avvelenata Per il caso «Meder» serve ancora aiuto

di P.BAL.

Sono passate più di due settimane dall’avvelenamento doloso e molto, moltissimo è stato fatto; ma il lavoro attorno alla pozza «Meder» di Serle riempita di olio per autotrazione usato non è ancora finito. Soprattutto perché non è finita la stagione riproduttiva degli anfibi, ma non solo per questo. Così, dopo la straordinaria mobilitazione dei giorni scorsi, a Cariadeghe c’è ancora bisogno di volontari. Da gestire però in modo efficace. Ecco perché dai responsabili del Monumento naturale arriva una richiesta di aiuto, per rispondere alla quale basta scrivere all’indirizzo altopianocariadeghe@gmail.com. Tutte le persone che si faranno avanti verranno contattate personalmente, magari per essere affiancate - nel caso di «esordienti» - ad altri già introdotti al complesso lavoro che si deve svolgere qui. Non è infatti semplice gestire, per esempio, i rospi che istintivamente continuano a dirigersi verso la Meder che, per quanto parzialmente ripulita, è ancora inquinata: spostarli nella pozza alternativa creata a pochi metri non sempre funziona. Comunque le necessità a Cariadeghe sono ancora tante. Per esempio la pioggia finisce per aprire varchi nelle barriere di plastica installate per «guidare» o escludere gli anfibi, e bisogna facilitare anche gli spostamenti degli animali vaganti. E la situazione ambientale? La seconda tranche di analisi fatte dall’Arpa sulla superficie e sul fondo della pozza avvelenata evidenzia una diminuzione dei valori dell’inquinamento; peccato che i dati non siano immediatamente interpretabili, che non esista un parere allegato sulla possibilità di riaprire lo stagno oppure no. GIORNI FA campioni d’acqua della pozza sono stati spediti a un’impresa spagnola specializzata nella gestione di batteri che «digeriscono» gli idrocarburi, e mentre proprio oggi è programmato un altro intervento di rimozione del «film» oleoso superficiale, a Cariadeghe ci si chiede se i residui dell’azione batterica sarebbero o meno pericolosi per un piccolo ecosistema come questo. Insomma: il caso Serle è ancora aperto. •

Suggerimenti