Profughi, Serle riparte dallo «Sprar»

Villa Brivio è uno dei due edifici che ospiteranno i richiedenti asiloCasa Boifava in pieno centro storico sarà recuperata e ristrutturata
Villa Brivio è uno dei due edifici che ospiteranno i richiedenti asiloCasa Boifava in pieno centro storico sarà recuperata e ristrutturata
Villa Brivio è uno dei due edifici che ospiteranno i richiedenti asiloCasa Boifava in pieno centro storico sarà recuperata e ristrutturata
Villa Brivio è uno dei due edifici che ospiteranno i richiedenti asiloCasa Boifava in pieno centro storico sarà recuperata e ristrutturata

Alessandro Gatta La notizia è fresca, freschissima: anche il Comune di Serle con il nuovo anno farà ufficialmente parte dei progetti di accoglienza dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati gestito direttamente dal Ministero dell’Interno. La graduatoria definitiva (sulla base dei progetti presentati) è stata resa noto solo l’altro ieri: Serle si è piazzato al sedicesimo posto sul totale degli 88 nuovi progetti accolti, in provincia in compagnia solo di Cologne (arrivato invece all’ottantunesimo posto). «L’alto punteggio ottenuto indica che il Ministero ha valutato molto positivamente il nostro progetto - spiega il sindaco Paolo Bonvicini - Siamo soddisfatti e ancora più convinti di aver fatto la scelta giusta per il paese». NON È SEGRETO infatti che a Serle con la gestione dei profughi qualche problema c’è stato: alla fine di ottobre è stato completato lo svuotamento del centro di accoglienza straordinaria di via Panoramica (dove erano ospitati 25 richiedenti asilo, ora trasferiti in altre strutture) gestito dalla società Medica srl. Con l’adesione allo Sprar i profughi a Serle non potranno essere più di 10, e saranno ospitati in due strutture di proprietà comunale (quattro persone a Casa Boifava e sei a Villa Brivio) con il controllo ravvicinato del municipio. «Grazie allo Sprar avremo un controllo più diretto, oltre che una rendicontazione economica fatta proprio dal Comune - continua Bonvicini - e soprattutto avremo un vero progetto di accoglienza, che mira a una reale integrazione, a cura di soggetti del terzo settore con comprovata esperienza e in possesso di rigidi requisiti. Senza dimenticare l’attivazione della clausola di salvaguardia, ovvero dieci posti e basta da qui alla scadenza del progetto, ovvero fino al 31 dicembre 2020». L’adesione allo Sprar durerà intanto tre anni: i profughi dovrebbero arrivare a marzo, quando saranno pronte le due residenze individuate per l’accoglienza (Casa Boifava, in pieno centro, e Villa Brivio, vicina al centro sportivo della frazione di Villa). Tutto il progetto sarà interamente finanziato dal Ministero, con investimenti per circa 153mila euro l’anno. Soldi che saranno utilizzati anche per sistemare le due strutture. «ORA ABBIAMO 60 giorni di tempo per intervenire - continua il sindaco - e attivare tutto l’iter per l’avvio del progetto, compreso il bando per individuare l’ente gestore». Finito lo Sprar, si vedrà: «Alla fine del 2020 l’amministrazione che verrà potrà decidere di riutilizzare gli immobili per un nuovo progetto Sprar, oppure per altri fini come alloggi popolari, centri culturali o altro. In ogni caso avremo due immobili, uno di questi a oggi inagibile e l’altro in precarie condizioni, che verranno ristrutturati e messi a disposizione della comunità». Nell’ambito della rete Sprar, il Ministero ha assegnato per il 2018 risorse finanziarie a progetti presentati da 88 enti locali che coinvolgono oltre 171 Comuni: il finanziamento concesso consentirà l’attivazione di 2982 nuovi posti, 115 dei quali in favore di minori stranieri non accompagnati. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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