Progetto rospi, pronti via Si lavora già ai salvataggi

di P.BAL.
Un volontario di Barghe all’opera
Un volontario di Barghe all’opera
Un volontario di Barghe all’opera
Un volontario di Barghe all’opera

A Serle è in atto una corsa contro il tempo e le temperature in rialzo, ma anche negli altri siti (storici o meno) del Bresciano interessati dalla protezione degli anfibi si lavora a pieno ritmo perchè i sistemi per la protezione dagli effetti del traffico degli animali in migrazione riproduttiva siano pronti per il grande inizio. A IDRO, la prima e per molti anni unica stazione provinciale del Progetto rospi, le guardie ecologiche volontarie della Valsabbia, affiancate prossimamente da quelle della Provincia e da volontari dell’associazionismo, hanno già iniziato e portato avanti la posa della rete di barriere temporanee che impediscono ai rospi comuni di arrivare sull’asfalto della comunale Crone-Vesta nel loro viaggio riproduttivo da boschi, orti e giardini verso l’acqua, e passando a Barghe, sede della seconda stazione valsabbina operativa dallo scorso anno, quella di sabato è stata una lunga giornata. Ancora una volta, in prima fila insieme alle Gev della Valsabbia nel lavoro di posa delle barriere a Ponte Re c’era il sindaco Giovan Battista Guerra, affiancato dal suo ex vice Giorgio Girelli e da quello attuale, Ilario Ceresa. Nel pomeriggio poi si sono uniti al lavoro un giovane volontario della Protezione civile e il capogruppo degli alpini, e in una sola giornata è stato possibile mettere in piedi oltre 500 metri di barriere salvarospi. Il sistema però funziona solo durante lo spostamento degli anfibi verso il Chiese: al ritorno il loro passaggio sulla provinciale 237 non è ancora schermato, e si aspetta la decisione del settore Strade della Provincia in merito al finanziamento di una seconda barriera per proteggere del tutto la piccola fauna e la sicurezza del traffico.

Suggerimenti