Quanti tesori nello scrigno di Bongi

di Massimo Pasinetti
L’incantevole valletta che ospita il laghetto di Bongi:  grazie a fondi regionali e comunali la grande area verde è ancora più sicura e fruibileUna parte del percorso che da Noffo porta al laghetto di BongiLa diga costruita cento anni fa a servizio della centrale dell’Enel
L’incantevole valletta che ospita il laghetto di Bongi: grazie a fondi regionali e comunali la grande area verde è ancora più sicura e fruibileUna parte del percorso che da Noffo porta al laghetto di BongiLa diga costruita cento anni fa a servizio della centrale dell’Enel
L’incantevole valletta che ospita il laghetto di Bongi:  grazie a fondi regionali e comunali la grande area verde è ancora più sicura e fruibileUna parte del percorso che da Noffo porta al laghetto di BongiLa diga costruita cento anni fa a servizio della centrale dell’Enel
L’incantevole valletta che ospita il laghetto di Bongi: grazie a fondi regionali e comunali la grande area verde è ancora più sicura e fruibileUna parte del percorso che da Noffo porta al laghetto di BongiLa diga costruita cento anni fa a servizio della centrale dell’Enel

Una perla rara e preziosa, un angolo incantevole di Valsabbia che potrebbe rappresentare un carta importante da giocare a livello turistico per la piccola Mura. Stiamo parlando del laghetto di Bongi, che quest’anno taglia il traguardo del secolo di vita, e della area verde nella quale è incastonato. IL BACINO artificiale ha una capacità di 45.000 metri cubi e fu progettato e realizzato dalla Società Elettrica Bresciana nel 1918. La diga, a servizio della centrale idroelettrica dei Piani, ora in concessione a Enel Green Power, è lunga 40 metri e alta 10. È posta sul torrente Tovere, raccoglie anche una parte anche delle acque del torrente Valle del Pero e deve il suo nome, Bongi, alla cascina «Bonch» che sta lì sopra, a nord dell’abitato di Mura, sulla destra del Tovere. Il progetto di valorizzazione è stato finanziato grazie al bando regionale «Valli Prealpine» (una tranche del finanziamento deve essere ancora erogata) e ha permesso al Comune di intervenire per migliorare gli spazi e per renderli più sicuri. Come? Allargando la strada intercomunale che da Mura porta a Pertica Alta (a Noffo, Navono e Lavino) e verso la Valtrompia (a Marmentino), la stessa strada oggetto di una campagna di tutela degli anfibi finanziata da Comunità montana, Comune e appunto Enel Green Power, posando una decina di panchine in legno in apposite piazzole lungo il percorso Mura-Bongi, una passeggiata di circa 3,5 chilometri. L’obiettivo? Fare in modo che l’area diventi meta appetibile per turisti ed escursionisti, che poi, dal lago, attraverso un agevole sentiero, possono arrivare fino all’antico e vicino forno fusorio di Livemmo di Pertica Alta, importante sito di archeologia industriare. MA NON È finita: investendo fondi propri, il Comune ha allestito altre piazzole e posizionato altre panchine in legno lungo i 3,5 chilometri che dividono il laghetto da Mura. Il risultato? Un’ulteriore risorsa per il territorio sia a livello ambientale che turistico. Assai importante, infine, anche il fatto che nella bella stagione (tra aprile e ottobre) sulle rive del lago, molto amato anche dai pescatori, apra la trattoria «Bongi», punto di riferimento storico. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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