Riapre la cava sul monte Tesio
Cresce il dissenso tra i residenti

di Alessandro Gatta
La strada che sale sul Tesio
La strada che sale sul Tesio
La strada che sale sul Tesio
La strada che sale sul Tesio

Qualcuno ha pensato bene di piantare una siepe supplementare all’ingresso di casa, così da ridurre (almeno in parte) l’impatto del passaggio dei camion, qualcun altro si prepara invece a tenere le tapparelle sempre abbassate. Riapre la cava del monte Tesio, in località Strubiana: quando e come ancora non si sa, ma intanto a Gavardo monta la protesta dei residenti. Già partita anche una petizione, da via degli Alpini a via Fornaci e poi a scendere fino a via Quarena.

DOMENICA la chiamata alle armi, simbolicamente parlando: nella piazzetta del Borgo del Quadrel, dalle 9 alle 12, verrà allestito un banchetto per raccogliere le firme, appunto, «contro la riapertura della cava sul Tesio». Se ne parla da un po’, in questi giorni ha cominciato a circolare un volantino: «Le conseguenze per la nostra comunità saranno disastrose - scrivono i residenti - Il passaggio dei mezzi pesanti renderà il traffico insostenibile: la larghezza della carreggiata in alcuni punti non consente il transito contemporaneo di due veicoli. E nella passata gestione della cava più di una volta ci sono stati incidenti». Inquinamento e salute: «Problemi di inquinamento atmosferico e acustico, con vibrazioni ripetute. La qualità della vita subirà un radicale peggioramento: polvere ovunque, rumori ed esalazioni moleste».

NEL LUNGO elenco dei «contro» presentati dai residenti anche la quiete pubblica: «I mezzi pesanti inizieranno i loro passaggi alle 6 per terminare alle 19, passando ogni 20 minuti». La convenzione nei dettagli. Sarà la Fassa Bortolo a occuparsi dell’attività di estrazione (l’ambito è l’Ate9) fino al suo esaurimento: il materiale cavato sarà perlopiù di bassa qualità, categoria «pietre ornamentali».

LE ATTIVITÀ di cava: dalle 7 alle 18.30 dal lunedì al venerdì, chiusura obbligata «nelle tre settimane centrali di agosto». Non potranno passare più di 15 mezzi al giorno, 30 viaggi andata e ritorno, ma che dovranno essere «coperti e puliti, nella massima sicurezza, senza perdita di materiali».

Le compensazioni: un servizio di pulizia dei tratti stradali di via degli Alpini e via Fornaci, almeno due volte al mese, opere di messa in sicurezza della viabilità pedonale (per 34mila euro) e 7 nuovi pali a led (per 9mila).

L’azienda dovrà poi versare al Comune 5,30 euro per metro cubo cavato per «il recupero ambientale dell’area interessata». Ma quando si comincia? La decisione spetta alla Fassa. E intanto è partita la raccolta di firme tra i residenti. Un palese segnale di disagio.

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