Rifiuti in formato export
riempiono i cassonetti

di Alessandro Gatta
Il Comune ha piazzato anche le telecamere per individuare chi porta i rifiuti da fuori
Il Comune ha piazzato anche le telecamere per individuare chi porta i rifiuti da fuori
Il Comune ha piazzato anche le telecamere per individuare chi porta i rifiuti da fuori
Il Comune ha piazzato anche le telecamere per individuare chi porta i rifiuti da fuori

Un Comune che cerca di essere sempre più «green», con tanti nuovi progetti dedicati all’ecologia, ma che si trova a dover affrontare la quotidiana maleducazione dei suoi confinanti. Allarme rifiuti a Paitone, ma sono rifiuti «stranieri»: sacchi e sacchetti, scarti e borsine che arrivano dai paesi vicini, vengono trasportati per qualche chilometro e poi conferiti nei cassonetti che ancora ci sono - a Paitone niente raccolta porta a porta, né tanto meno a calotta - nel territorio comunale.

UN BEL PROBLEMA, e che perdura da anni: non a caso una delle prime ordinanze firmate dal sindaco Dante Freddi, eletto nella primavera del 2014, era proprio relativa all’abbandono di spazzatura «straniera». Nell’ordinanza si legge del continuo ripetersi dell’abbandono abusivo di rifiuti «da parte di persone non residenti», e dunque del «maggior onere di spesa dovuto alla raccolta e allo smaltimento».

Multe salate per chi sgarra, per chi viene beccato in flagrante o per chi viene inquadrato dalle telecamere posizionate nelle zone sensibili: 300 euro in caso di prima violazione, 500 euro quando i turisti del rifiuto sono recidivi. Funziona ma non troppo: il vicesindaco Maria Teresa Cavalleri ha riferito di come nel tempo questi «testimoni d’inciviltà» si siano fatti furbi, tanto da farsi prestare l’automobile da chi abita a Paitone, così che al controllo della targa risulti un residente. Ma da dove arrivano i rifiuti? Soprattutto da Prevalle e da Nuvolento, dove c’è il porta a porta. In paese la raccolta differenziata è ferma al 35 per cento, e chissà quanto incide sul totale la migrazione dei rifiuti.

A Manerba, per quasi un anno unico paese della Valtenesi senza il porta a porta, a conti fatti il fenomeno era arrivato a pesare fino al 10% del totale, e quindi fino al 10% anche sulle tariffe. Si andrà avanti così, a Paitone, per qualche mese: nel 2017 infatti scade la convenzione con la Comunità montana. Non si esclude l’ipotesi di passare al porta a porta, che già piace nei dintorni: a Vallio si sta procedendo a un primo esperimento, a Gavardo non si aspetta altro che la scadenza di cui sopra.

Ma intanto Paitone di cultura ecologica ne ha da vendere. Sono tre i progetti in essere, realizzati dall’amministrazione comunale in collaborazione con le realtà del territorio: l’associazione Futuro (i genitori), l’associazione Spac, il gruppo San Rocco, la Federcaccia. Il primo riguarda l’educazione, il secondo la pulizia dei monti e delle aree verdi. Il terzo, e più interessante, è la «Catena del riciclo»: la raccolta dei tappi di plastica (bottiglie, colla, pennarelli, dentifricio e così via) da conferire in appositi contenitori, installati grazie alla sponsorizzazione dell’azienda Bte in una decina di punti in tutto il paese. L’impegno coinvolgerà davvero tutti: ogni 10 chili di plastica infatti 1 euro verrà investito in materiale didattico per la scuola primaria.

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