«Saleri», il rugby tende la mano

Lo stadio «Saleri» di Lumezzane: torna il sereno tra calcio e rugby
Lo stadio «Saleri» di Lumezzane: torna il sereno tra calcio e rugby
Lo stadio «Saleri» di Lumezzane: torna il sereno tra calcio e rugby
Lo stadio «Saleri» di Lumezzane: torna il sereno tra calcio e rugby

Collaborazione e comunità: sono questi i punti fermi del Rugby Lumezzane alle prese col nodo del campo. Il destino del «Saleri» per la società del presidente Bugatti è vitale, vista l’impossibilità di ricevere ulteriori deroghe da parte della Fir per l’utilizzo del «Rossaghe».

E il campionato sta correndo veloce, così come il tempo per trovare una soluzione certa sul futuro agonistico; in particolare della squadra che milita in serie A.

«Vogliamo sottolineare la nostra piena volontà di collaborazione con tutti gli attori coinvolti nella vicenda, e cioè l’Ac Lumezzane e le istituzioni - ricorda il numero uno della società Ottorino Bugatti -; così come vogliamo ribadire l’attenzione al bene comune di tutta la popolazione lumezzanese, che passa anche dalla pluralità di offerte di impianti sportivi presenti nella nostra città». Nell’ultimo incontro con i vertici del calcio valgobbino e con il sindaco, il Rugby Lumezzane ha accettato di buon grado l’ipotesi avanzata dall’Amministrazione, la quale coprirà al 100% le spese per la riqualificazione dell’impianto, la cui gestione resterà nelle mani del Lumezzane, con la società di Bugatti impegnata a pagare per l’utilizzo effettivo della struttura. «Riteniamo che sia corretto che la gestione rimanga nelle mani del calcio - continua Bugatti - ma siamo preoccupati per i tempi dilatati e per le inattese complicazioni nate con la società del presidente Renzo Cavagna. In particolare per le opinioni opposte manifestate nel tempo sulla scelta del fondo (sintetico o misto) e i dubbi sollevati in merito all’approvazione da parte della Lega Pro del progetto sintetico. Una scelta, questa, suggerita proprio dall’Ac e sulla quale era già stata espressa opinione favorevole nell’incontro avuto a Roma dal sindaco».F.BON.

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