Scoppia il caso
profughi: «Nessuno
ci ha avvisati»

di Mila Rovatti
Il municipio di Anfo: oggi la resa dei conti sulla questioneIl residence nel quale sono ospitati i sette richiedenti asilo di origine africana arrivati ad Anfo
Il municipio di Anfo: oggi la resa dei conti sulla questioneIl residence nel quale sono ospitati i sette richiedenti asilo di origine africana arrivati ad Anfo
Il municipio di Anfo: oggi la resa dei conti sulla questioneIl residence nel quale sono ospitati i sette richiedenti asilo di origine africana arrivati ad Anfo
Il municipio di Anfo: oggi la resa dei conti sulla questioneIl residence nel quale sono ospitati i sette richiedenti asilo di origine africana arrivati ad Anfo

Sono sette per il momento i richiedenti asilo di origine africana che hanno trovato ospitalità ad Anfo. Il loro arrivo non era stato preannunciato da nessuno e la cosa ha spiazzato gli amministratori che subito hanno contattato la prefettura. Il primo cittadino di Anfo, Umberto Bondoni, è stato informato a fatto avvenuto quando i sette giovani che provengono da Senegal, Nigeria e Gambia sono arrivati nel residence «Tre Casali».

«Trovo incredibile - ha commentato Umberto Bondoni - che il primo cittadino di una piccola comunità come la nostra non sia quantomeno avvertito dell’arrivo di un numero così consistente di richiedenti asilo. Abbiamo subito contattato la Prefettura per essere aggiornati e questa mattina arriverà un rappresentate istituzionale, anche perché si prospetta l’arrivo di un altro gruppo ben più numeroso».

Anfo ha una popolazione di 490 abitanti e il 10,7% sono extra comunitari, per lo più di origine marocchina. Se come prospettato arriveranno altre 50 persone, si arriverebbe a superare il 20%.

Le preoccupazioni degli amministratori locali riguardano l’integrazione e il fatto che il piccolo Comune non ritiene di avere i servizi adatti a far fronte alle necessità che porterà questo incremento demografico.

«Ad Anfo non ci sono unità produttive – incalza il vice sindaco Oscar Zanardi – La possibilità di impiego è pari a zero e fatichiamo a garantire l’indispensabile ai residenti, siamo davvero preoccupati».

I sette richiedenti asilo sono stati alloggiati in quello che era sorto come villaggio turistico «Tre Casali». Una struttura ricettiva mai decollata, una ventina di appartamenti piuttosto isolati a ridosso della montagna poco prima di località Sant’Antonio, un posto da cui si gode di uno spettacolare panorama sul lago, ma non proprio comodo se non si è muniti di auto.

IL PROPRIETARIO del residence, di origine veneta ma residente nel bresciano, lo ha affittato a una Onlus che in accordo con la Prefettura si occupa di trovare alloggio ai profughi. La struttura è stata interamente locata, si prospetta dunque che possa ospitare fino a 60 persone.

Questa mattina gli amministratori di Anfo avranno modo di chiedere al rappresentate delle istituzioni tutti i chiarimenti del caso. In paese in questi giorni non si parla d’altro. I rappresentati della Lega della zona si stanno mobilitando per una pubblica assemblea che si terrà nei prossimi giorni.

Suggerimenti