Storie della Grande guerra Omaggio postumo ai caduti

di M.PAS.

C’è anche Sabbio Chiese nell’elenco dei Comuni italiani che hanno deciso di aderire a una celebrazione postuma pensata dal ministero della Difesa in occasione del centenario della fine della Prima guerra mondiale, e che si concretizza con la consegna di una medaglia alla memoria ai parenti di chi perse la vita sui diversi fronti di quel conflitto. «Per la nostra comunità questo riconoscimento ha una valenza morale e insieme è una manifestazione di affetto per i nostri caduti - commenta il sindaco Onorio Luscia -. È l’occasione per fare memoria e trasmettere alle giovani generazioni i valori fondanti di una società civile». La medaglia del centenario sarà consegnata agli eredi delle vittime durante una cerimonia ufficiale che si terrà quest’anno, in una data ancora da definire, e sarà una consegna multipla, perché i sabbiensi morti nella Grande guerra sono stati 22, 14 nati effettivamente in paese e 8 nei dintorni (a Ono Degno, Belprato, Odolo, Barghe, Bagolino, Provaglio Sotto). Tutte le vittime erano nate tra il 1881 e il 1899, e nell’elenco c’erano anche dei giovanissimi: un ragazzo di appena 18 anni, quattro di 19 e ben 12 tra i 20 e i 25. Il più giovane, Bortolo Girelli del quinto Reggimento alpini, morì il 21 giugno 1917 a Pozza dell’Ortigara a 18 anni; il più «anziano» era Giuseppe Vincenzo Turri, scomparso a 36 anni a Edolo il 30 ottobre 1918, anch’egli del quinto alpini. In totale 5 erano gli alpini, 15 i fanti e 2 i bersaglieri. Ma c’era anche un pilota: Raoul Antonio Simonini, tenente della 120esima Squadriglia, medaglia d’argento al valor militare, era nato in Argentina nel 1894 e morì in località Fontane dirigendo il suo aereo fuori controllo verso una zona disabitata salvando il paese. Una ricostruzione accurata, questa, frutto dell’accurato lavoro dell’ufficio Anagrafe sabbiense, che ha anche ricostruito i collegamenti tra i caduti e i parenti attuali. •

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