Tir di rottami dalla Campania:
isolato il materiale radioattivo

di Massimo Pasinetti
Uno degli ingressi della Ferriera Valsabbia di Odolo: i rottami radioattivi sono stati isolati e stoccati
Uno degli ingressi della Ferriera Valsabbia di Odolo: i rottami radioattivi sono stati isolati e stoccati
Uno degli ingressi della Ferriera Valsabbia di Odolo: i rottami radioattivi sono stati isolati e stoccati
Uno degli ingressi della Ferriera Valsabbia di Odolo: i rottami radioattivi sono stati isolati e stoccati

Nessun allarmismo, nessuna emergenza: il pericolo è stato circoscritto e ora si procederà con lo smaltimento di rito.

Il carico di rottami ferrosi provenienti dalla Campania, e che conteneva al suo interno una piccola quantità di materiale radioattivo (si parla di mezzo chilo sui 30.000 complessivi), è stato stoccato in un’apposita cabina in cemento armato all’interno della Ferriera Valsabbia di Odolo, dopo che i sensori del portale in ingresso ne avevano rilevato la presenza.

«IL VEICOLO - spiega l’ingegner Pierluca Levrangi di Ferriera Valsabbia - non è in quarantena da noi. Martedì 8 è entrato in azienda, e subito il portale che controlla il carico, che dispone di una strumentazione molto sensibile, ci ha segnalato la presenza di radioattività al suo interno. A questo punto abbiamo attivato la procedura che prevede altri controlli di verifica con un altro portale, e visto che la radioattività è stata confermata, siamo intervenuti con la strumentazione adeguata che ci ha consentito un controllo minuzioso dell’intero carico, recuperando alcuni pezzi contaminati, che sono stati stoccati in un locale adeguato costruito proprio per questo tipo di necessità all’interno dell’azienda».

DA RILEVARE che Ferriera Valsabbia, come tutti i poli siderurgici più importanti, dispone di un sofisticato controllo interno che consente di rilevare ogni anomalia nel materiale destinato alla lavorazione prima che questa inizi. «Situazioni di questo genere - spiega Levrangi - se non avvengono di frequente non sono però neanche rarissime, soprattutto quando i rottami derivano da oggetti vecchi di parecchi decenni, quando era consentito l’uso di materiali oggi non più permessi perché inquinanti. I portali ci permettono di rilevare subito le anomalie, che in questo caso hanno riguardato rottami di provenienza nazionale».

Il resto del materiale, minuziosamente controllato e risultato alla fine non contaminato, è stato scaricato dal camion e verrà avviato alla produzione. Il camion stesso è poi ripartito verso casa.

«Intanto l’azienda ha comunicato a chi di dovere - Arpa, Comune e quant’altro - l’accaduto». E a questo punto la Procura ha chiesto l’intervento di personale specializzato (dai tecnici del dipartimento Radioprotezione dell’Arpa di Brescia e Milano ai Vigili del fuoco dell’Nbcr, il nucleo nucleare, biologico, chimico e radiologico), esperti solitamente chiamati a intervenire in queste situazioni delicate, accompagnati da una pattuglia dei carabinieri della vicina stazione di Sabbio Chiese. «Personale specializzato che, dopo i rilievi, non ha potuto far altro che confermare come non ci sia alcun pericolo né per i nostri dipendenti, né per la gente di Odolo».

ORA L’AZIENDA procederà alla seconda fase che, entro i termini di legge previsti, consiste nel richiedere lo smaltimento del materiale radioattivo intercettato all’ingresso.

«Verrà elaborato un piano di smaltimento che poi attueremo o direttamente, rifacendoci sul fornitore, o tramite il fornitore stesso, con noi però a verificare l’assoluta correttezza dell’operazione».

IL SINDACO di Odolo Fausto Cassetti, che non è in paese perché sta trascorrendo le vacanze in riva al lago, saputo della questione si è subito informato.

«Posso dire che ora mi sento moderatamente tranquillo dall’aver saputo che l’evento verificatosi non comporta pericoli per la gente di Odolo, la mia gente». Odolesi di cui fanno parte anche sindaco e famiglia, che infatti, chiusa la breve vacanza sul Garda, torneranno a casa, a Odolo. «La tranquillità è data anche dal fatto che so bene che in questi casi i presidi di controllo ci sono, e vengono adeguatamente utilizzati. Com’è successo anche stavolta».

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