Un luogo turistico senza connessione internet. È un paradosso, un'assurdità in un'epoca sempre più tecnologica. Eppure la Val Dorizzo, frazione di Bagolino, deve fare i conti con l'assenza di una connessione e con evidenti problemi alla rete telefonica che salta di frequenza, ad esempio, durante i temporali. UN BEL PROBLEMA, per utilizzare un generoso eufemismo, con cui devono fare i conti, giorno dopo giorno, gli operatori del settore e i loro clienti. È chiaro, la Valle Dorizzo è una piccola realtà dove i residenti sono appena 30 ma la cifra aumenta di parecchio d’estate e d’inverno per i turisti. Le lamentele, nel corso del tempo, sono state diverse. Ma adesso la situazione è diventata insostenibile. Se i cavi della fibra ottica sono stati posati, ancora non è stato realizzato nessun allaccio. E a quanto pare bisognerà attendere il 2022 per potersi connettere. Almeno queste sono le informazioni giunte da Regione Lombardia: «Con la programmazione 2014- 2020 la Regione ha tra i suoi obiettivi l'implementazione di una rete in fibra ottica per garantire servizi internet nelle aree non coperte dagli operatori. I lavori, iniziati nel 2017, si concluderanno entro il 2022», è l'informativa del Pirellone. Ma l'assenza di una connessione, accompagnata da una rete telefonica ballerina, è anche un pericolo per la sicurezza dei residenti e dei turisti. È sufficiente pensare ciò che è successo a Cristian Fusi, titolare del ristorante Stella Alpina. «A causa di un forte temporale - ha raccontato Fusi - non funzionava la rete telefonica da una settimana. Attorno alle 14.30, è scoppiato un incendio in uno degli appartamenti del mio stabile. Per chiamare i vigili del fuoco, siamo dovuti andare a Bagolino che dista circa 8 chilometri. Una volta giunti sul posto, tra l'altro, i Vigili del fuoco hanno avuto seri problemi per contattare un'altra squadra che doveva aiutarli a domare le fiamme». I disagi, in questa frazione, non sono finiti con la connessione internet ed i problemi alla rete telefonica. Vicino alle case, agli hotel, ai ristoranti e al torrente Caffaro c'è un piccolo depuratore che emama miasmi insopportabili. «È stato costruito per una trentina di persone - ha raccontato Cristian Fusi - ma quando arrivano i clienti non riesce a svolgere la propria funzione. Ad agosto siamo costretti a rimanere con le finestre chiuse». «Questo non è turismo», è il grido di dolore di Cristian e di altri operatori del luogo come Teresa Giordano. Come se non bastasse, nella Valle Dorizzo ci sono diversi fenomeni di camping abusivi. O con le tende o con i camper, sono sempre di più gli utenti che si sistemano sulle rive del torrente Caffaro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA