Valsabbia, l’economia vede la fine della crisi

di Massimo Pasinetti
Il tavolo della presidenza del convegno di Vestone
Il tavolo della presidenza del convegno di Vestone
Il tavolo della presidenza del convegno di Vestone
Il tavolo della presidenza del convegno di Vestone

Valsabbia, quale futuro per l’economia della valle? Un interrogativo sollevato ieri a Nozza di Vestone, nella sede della Comunità Montana, dal presidente Giovanmaria Flocchini e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini, promotore dell’incontro che ha visto presenti i rappresentanti del mondo delle imprese: dal presidente di Api industria Brescia Douglas Sivieri al coordinatore Aib della zona Valsabbia-Lago di Garda Michele Lancellotti, dal vicepresidente di Confartigianato Brescia Pierangelo Landi al presidente dell’Associazione Artigiani Bortolo Agliardi, dal rappresentante di Confesercenti Lombarda Mirko Costa a Francesca Porteri di Confcommercio).

Flocchini parlando della cronica difficoltà della montagna senza infrastrutture ha rilevato come «negli anni si è passati da centinaia di piccole aziende ad alcune decine di aziende più grosse, così come per i negozi e botteghe si è assistito a tante chiusure, mentre chi rimane aperto è comunque in difficoltà». Che cosa fa la Regione per la Valsabbia? «Pur con difficoltà e pochi soldi la Lombardia - risponde Parolini - è la seconda regione europea, dopo il Baden Wuttemberg tedesco, per messa a disposizione di fondi».

SIVIERI lamenta l’esistenza di due valli: «L’alta e il fondovalle, diverse tra loro. Due sistemi che si comportano diversamente; ma ognuno fa il suo e lo fa al meglio. Insieme si integrano».

«Aib - spiega Lancellotti - ha 150 aziende associate in Valsabbia per 2.000 dipendenti, con un fatturato annuo di 1,3 miliardi al 2016. E se con la crisi ha perso il 25% di addetti nell’edilizia, dal 2012 al 2015 nel settore manifatturiero, che traina la valle, è cresciuta del 15%. Inoltre, il 97% dei dipendenti delle aziende socie di Aib gode di un contratto a tempo indeterminato. E negli ultimi 4 anni gli addetti sono cresciuti di 990 unità, oltre 300 nel solo 2016». Un quadro dal sapore positivo quello relativo alla laboriosa Vallesabbia. «E senza contare che essa dispone di un’infrastruttura che nessun’altro ha, la banda larga, frutto di un’importante intuizione della Comunità montana». Una valle, quindi, che se ha poche strade asfaltate, è però all’avanguardia per le strade… digitali, non meno importanti oggi.

Per Costa di Confesercenti il negozio in sede fissa così com’è oggi non può difendersi sul mercato, schiacciato dallo strapotere della grande distribuzione e dalla crescita dell’e-commerce, mentre per Landi di Confartigianato delle 5.620 imprese valsabbine il 38% sono artigiane (2.055): «Di queste il 38% sono del settore costruzioni, il 29% del manifatturiero ed il 21% del settore servizi». Infine per Porteri di Confcommercio la crisi continua: «Molte attività hanno chiuso, anche per colpa di una tassazione che non ha mai avuto eguali in passato. Ma la Valsabbia potrebbe ergersi a protagonista dello sviluppo turistico».

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