Valsabbia virtuosa e riciclona: la differenziata ha fatto boom

di Massimo Pasinetti

Il sistema funziona. Dal punto di vista ambientale, certo, ma anche sotto il profilo dei costi. A sei mesi dal passaggio dei 25 comuni della Valsabbia alla raccolta differenziata, iniziato a febbraio e suddiviso in più fasi, la Comunità Montana con il suo braccio operativo Secoval traccia un primo bilancio dell’ambiziosa operazione. BILANCIO positivo su più fronti. A partire appunto da quello dei costi. Con la nuova gestione Sae (altro braccio operativo della Comunità Montana) sono già stati risparmiati la bellezza di 500.000 euro. Per quel che riguarda la differenziata vera e propria, invece, il quadro generale parla di una media di poco inferiore all’81%, con la classifica dei comuni ricicloni che parte dal 65,15 di Provaglio e arriva al 92,98% di Vallio. «C’è da essere soddisfatti - commenta il presidente della Comunità Montana Giovanmaria Flocchini - anche se possiamo, e dobbiamo, migliorare». Migliorare partendo da una base solida, e da quel mezzo milione di euro già risparmiato. «Un grazie va soprattutto ai cittadini per la disponibilità dimostrata e ai 55 dipendenti, fissi e stagionali, di Sae». I conti da febbraio a oggi (più le stime fino al 31 dicembre) parlando di un fatturato di 6 milioni di euro e di un bilancio sostanzialmente in pari. In percentuale i rifiuti che vanno allo smaltimento sono così suddivisi: indifferenziato (19%), verde (15%), organico (14%) e ingombranti (9%). «In termini di costo di smaltimento, i più cari - spiega il numero uno di Secoval Marco Baccaglioni - sono l’indifferenziato, che pesa per il 36%, l’organico, per il 24, e gli ingombranti per il 23». Il dato più positivo è la riduzione del 50% del costo per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, che dai 951.000 euro del 2017 è sceso di 500.000 euro. In totale, nel 2018 il costo per lo smaltimento è calato del 10% rispetto al 2017. Ma i rifiuti hanno anche un valore: i più remunerativi sono plastica e lattine (348.700 euro), quindi carta e cartone (201.000), i metalli (86.900) e infine gli imballaggi in vetro (2.274 euro), per un totale di 639.000 euro di incassi. Unica nota stonata l’assenza di Bagolino, dove il progetto è ancora fermo. «Con alcuni distinguo richiesti dal Comune rispetto al resto del gruppo, Bagolino ha predisposto il bando di gara e dovrebbe partire a gennaio 2019 - spiega Baccaglioni - Tornando invece ai numeri, sul totale del rifiuto differenziato raccolto l’impurità è bassa, tra il 5 e il 6%. Ma si migliorerà con raccolte specifiche - il polistirolo al centro raccolta e gli oli animali e vegetali con il porta a porta - e attività educative. Altro futuro obiettivo è l’applicazione di una tariffa puntuale basata sui conferimenti, per spingere i valsabbini non a conferire tante volte poco rifiuto ma, con meno costo, poche volte tanto rifiuto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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