Valtrompia e Valsabbia in rete per promuovere sapori e saperi

di Edmondo Bertussi
I primi fiori di zafferano che sbucano dalla neve sull’Alpe di Zerma
I primi fiori di zafferano che sbucano dalla neve sull’Alpe di Zerma
I primi fiori di zafferano che sbucano dalla neve sull’Alpe di Zerma
I primi fiori di zafferano che sbucano dalla neve sull’Alpe di Zerma

L’hanno chiamato laboratorio gastronomico delle Valli Resilienti ed è stato presento ieri a Tavernole, al Forno Fusorio. È una delle azioni previste dal progetto finanziato da Fondazione Cariplo a beneficio della Valtrompia e della Valsabbia, con le Comunità Montane capofila e partner Consorzio Valli e Consorzio Laghi con altri 11 coinvolti a fare 13 e 25 Comuni interessati. Una «rete» di operatori impegnati nel progetto di rilancio complessivo del territorio montano sul quale gravitano con a disposizione 6,5 milioni. Ci sono progetti strutturali riguardanti la valorizzazione dei prodotti, avviati, già appaltati o vicini al traguardo. Nello specifico della Valtrompia basti ricordare a Bovegno il punto ristoro e vendita per gustare la produzione casearia trainata dal Valtrompia stagionato in miniera, la «Rebecco Farm» a Lavone, a Marcheno il servizio turistico all’interno della biblioteca civica di prossima apertura. MA NON BASTA produrre, occorre anche vendere e consumare sul posto per valorizzare al massimo il lavoro di chi resiste e opera in montagna. La nuova azione mirata e costruita a questo scopo è importante e attraente in tutti i sensi. Valtrompia e Valsabbia sono territori di eccellenze note e uniche: alcune consolidate, altre meno conosciute ma sempre di grande valore. La nuova iniziativa mette assieme due momenti speciali di «scuola» per gli operatori a una serie di otto appuntamenti in vari ristoranti, selezionati sulla base di originalità e ricchezza dei loro variegati menu: faranno conoscere decine di specialità diverse di 32 produttori. Si va dai 13 formaggi dell’Alpe allo Zafferano di Zerma di Bovegno. Tocca al Tamì di Collio aprire venerdì 16. A seguire La Sosta di Vestone (il 17 marzo); La Genzianella di Lodrino (il 22); la trattoria Cerreto di Bagolino (il 23); il Vecchio Palazzo di Casto (il 6 aprile); i rifugio degli Elfi di Marmentino (l’8 aprile); la Trattoria dell’Angelo di Pertica Alta (il 13); la locanda Vecchia Scuola di Cimmo di Tavernole (il 14); l’Hotel Milano di Idro (il 17); infine l’agriturismo Dazze a Marcheno (il 19). Prezzo fisso: 30 euro. Con prenotazione telefonando ai vari locali. Un elegante pieghevole illustra il tutto (www.attivaree-valliresilienti.it). Informazioni allo 030 8337437 o al 334 1031885. Insieme due importanti incontri formativi per gli operatori. Il primo ieri al Forno Fusorio con protagonisti lo chef Roberto Abbadati e Marino Marini, fondatore di Slow Food e co-ideatore della guida «Osterie d’Italia». Il prossimo lunedì 16 aprile, al Perlasca di Idro, alle ore 11, sempre con Abbadati e Marini. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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