Vigile urbano di Villa Carcina muore in bici nel Veronese

di Massimo Pasinetti
La bicicletta di Carlo Ferrari era nascosta nella fitta vegetazione
La bicicletta di Carlo Ferrari era nascosta nella fitta vegetazione
La bicicletta di Carlo Ferrari era nascosta nella fitta vegetazione
La bicicletta di Carlo Ferrari era nascosta nella fitta vegetazione

La sua bici da corsa era tra gli alberi, lungo quella strada in mezzo al bosco che da Avesa porta verso la Cola e Montecchio, nel Veronese. Lui, senza vita, era invece parecchi metri più sotto, in un fossato. Carlo Ferrari, agente della Polizia locale in servizio a Villa Carcina aveva 32 anni. Era uscito per fare un giro ma non aveva fatto rientro a casa e i suoi familiari, preoccupati, hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri. Nel tardo pomeriggio di ieri sono stati due giovani ospiti del centro profughi di Costagrande a dare l’allarme: mentre rientravano verso la struttura hanno sentito la suoneria di un cellulare del telefono della vittima. Lanciato l’allarme sul posto sono arrivati i carabinieri e vigili del Fuoco che hanno recuperato il corpo senza vita di Carlo Ferrari. La due ruote non presenterebbe ammaccature da far ipotizzare l’impatto con un altro mezzo ma per la ricostruzione della dinamica di quello che, al momento, sembrerebbe una tragica fatalità, il pm Elvira Vitulli ha disposto l’autopsia. Ferrari, con un passato nel ciclismo professionistico, era entrato in graduatoria dopo aver vinto il concorso a Bovezzo: quattro mesi fa aveva ottenuto l’assunzione a Villa Carcina. Da pochi giorni aveva superato il corso di perfezionamento. Aveva preso in affitto un alloggio nel paese della Valtrompia, ma ogni fine settimana tornava ad Avesa dove abita la famiglia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti