«Le vostre donazioni hanno dato la vita ad Hardeman: quello che era un villaggio nella foresta è ora sede di un corso tecnico d’eccellenza, che offre un diploma statale riconosciuto dall’università». È stata sintetica suor Alessandra Carosone, da 21 anni in Bolivia (opera nel carcere di Santa Cruz, la città più popolosa del Paese) e da 6 superiora della comunità di 4 consorelle missionarie della Dottrina cristiana ad Hardeman. QUI NON C’ERA nulla quando nel 1975 arrivò il salesiano di Lodrino padre Remo Prandini a fondare la missione: una decina di villaggi dispersi su 100 chilometri quadrati che raggiungeva in bicicletta affiancato a partire dal 1986 anche dalle suore. A due mesi dall’arrivo delle religiose padre Remo scomparve tragicamente, ma era già riuscito a creare un ponte di solidarietà col Bresciano. La sua eredità venne raccolta dai lodrinesi della onlus «Amici di padre Remo» e da tanti altri, anche non bresciani, con lo strumento delle adozioni a distanza, arrivate fino a 196. Oltre alle adozioni sono arrivate le grandi opere: dal laboratorio professionale femminile al convitto per le ragazze delle superiori; fino al quartiere di 32 casette completato 3 anni fa. E ora la nuova, grande sfida. Suor Alessandra, in questi giorni in Italia per il capitolo generale del suo ordine all’Aquila, ha voluto conoscere i sostenitori delle adozioni. Gli Amici di padre Remo sono riusciti in 48 ore a raccoglierne un gruppo, e la religiosa ha spiegato loro che sta rivedendo l’organizzazione della loro opera, oltre a portare in regalo borsette multicolori confezionate dalle donne del laboratorio e completata dalle decorazioni in cuoio di un ex detenuto di Santa Cruz e da un ciondolo col ritratto delle persone adottate a distanza. Ed ecco il piano e insieme il problema dlele adozioni. I protagonisti, una volta arrivati a 18 anni di età se vogliono continuare gli studi devono andare a Santa Cruz o a Montero. Qualcuno torna, gli altri si perdono privando Hardeman della risorsa rappresentata dalla loro istruzione. Così, in ottobre qui inizierà a funzionare un istituto tecnico con corsi intensivi di 18 mesi prolungabili su un triennio. Offrirà un diploma statale riconosciuto dall’Università di Santa Cruz per quattro specializzazioni: agraria, costruzioni civili, segretariato esecutivo e contabilità. L’unico obbligo è la frequenza di almeno 20 studenti per ogni specializzazione. Ci sono già 50 richieste e il traguardo di 80 è vicino, ma ancora una volta sarà decisivo l’aiuto dall’Italia, con un nuova formula di adozione a distanza per gli studenti. Una sfida che gli Amici di padre Remo sono pronti a raccogliere.