Appalti truccati e truffe, indagati due bresciani

di P.BUI.
L’indagine è partita dall’incendio doloso agli impianti di Foppolo
L’indagine è partita dall’incendio doloso agli impianti di Foppolo
L’indagine è partita dall’incendio doloso agli impianti di Foppolo
L’indagine è partita dall’incendio doloso agli impianti di Foppolo

Spese e investimenti nell'ordine dei 16 milioni e mezzo di euro falsificati ad arte per percepire indebitamente da Regione Lombardia oltre 3 milioni e 290 mila euro di contribuiti erogati dal 2012 nell’ambito del «Progetto integrato strategico per l’ammodernamento, potenziamento e valorizzazione dei comprensori sciistici della Valle Brembana». Dodici le persone indagate per le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per ottenere finanziamenti pubblici, falso, turbativa d'asta, bancarotta fraudolenta, tra questi anche due bresciani originari della Valtrompia ai vertici della società che si sarebbe aggiudicata i lavori di una presunta gara viziata. L'INCHIESTA NATA dall'incendio doloso del 2016 alle seggiovie Quarta Baita e Montebello di Foppolo, in provincia di Bergamo, è arrivata ieri a una svolta determinante: la Guardia di Finanza e i Carabinieri di Bergamo hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Bergamo, Bianca Maria Bianchi, nei confronti di Giuseppe Berera, sindaco del Comune di Foppolo, e Sandro Cattaneo, primo cittadino di Valleve, definito nell’ordinanza del gip suo «braccio destro». I due amministratori, accusati anche di abuso d’ufficio e bancarotta fraudolenta per il fallimento della Brembo Super Ski, avrebbero operato grazie alla complicità, a vario titolo, di una dipendente del Comune di Foppolo, della moglie di uno dei due principali indagati e di due professionisti, tutti raggiunti da misure cautelari e interdittive. Dalle carte dell’inchiesta emerge anche un versamento di circa 700 mila euro a favore di una società di Hong Kong per «prestazioni inesistenti o comunque non conformi all’oggetto sociale». Le indagini sulla gara bandita dal Comune di Foppolo per il riposizionamento di una telecabina 12 posti sul nuovo tracciato Ronchi-Montebello avrebbero inoltre fatto emergere un importante quadro indiziario che lascia ipotizzare un «accordo collusivo» tra il sindaco, responsabile unico del procedimento e un imprenditore bresciano di 59 anni, nato a Gardone Valtrompia ma residente in Svizzera, aggiudicatario e unico partecipante alla gara d’appalto. Nessuna misura cautelare è stata disposta nei suoi confronti e per il secondo bresciano coinvolto nell'inchiesta, un 56enne di Bovezzo amministratore della società. Gli «indizi di partecipazione al sodalizio» per entrambi dovranno essere approfonditi. •

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