Battaglia ai piromani
I cacciatori assicurano:
«Faremo la nostra parte»

La sala assemblee della Comunità montana della Valtrompia si è riempita l’altra sera: a Gardone sono arrivati gli esponenti di tutte le associazioni venatorie valligiane coi vertici regionali, ma anche i sindaci del territorio per affrontare la piaga degli incendi boschivi.

Un problema che il delegato Angelo Marino, col vicepresidente Clara Ricci e il funzionario responsabile Giampietro Temponi, ha riassunto così: «Si sono superati tutti i limiti e i tempi sono scaduti. La montagna è una preziosa risorsa da tutelare e la legge quadro del 2000 ci chiede risposte che Regione e Prefettura sollecitano alla Comunità. I danni degli incendi sono enormi, intollerabili, e bisogna sommare il dato economico ai problemi di immagine proprio nel momento in cui si cerca di rilanciare il territorio. Chiediamo la collaborazione di tutti».

Le cifre degli ultimi sei anni le ha fornite il maresciallo dei carabinieri forestali Pietro Corsini offrendo anche la piena disponibilità a collaborare coi comuni per realizzare finalmente ovunque il «catasto incendi» obbligatorio.

NELL’ORRIBILE 2016 a Bovegno in 11 incendi sono andati in fumo 321 ettari, più dei 314 complessivi dal 2011. A Collio 216 contro 255. Tutti i paesi sono toccati ma con enormi differenze: 660 ettari solo nel 2016 da Gardone a Collio con 0 a Marcheno e Irma e uno a Lodrino, mentre Tavernole ha quasi quintuplicato (da 16 a 74).

Le risposte? I cacciatori hanno dato la loro disponibilità al tavolo comunitario. Giuseppe Bonomini, presidente del C6, è stato chiaro: «Tutti a partire dai comuni facciano quanto previsto dalla legge. I cacciatori sono parte lesa anche sul piano economico: oltre che essere sentinelle sul territorio devono però impegnarsi in un’opera di informazione e formazione». Lunedì sera l’incontro con gli allevatori. E.BERT.

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