Batte forte il cuore di Inzino

di Edmondo Bertussi
Il centro sanitario costruito grazie alla generosità di Inzino in Africa
Il centro sanitario costruito grazie alla generosità di Inzino in Africa
Il centro sanitario costruito grazie alla generosità di Inzino in Africa
Il centro sanitario costruito grazie alla generosità di Inzino in Africa

Il centro di salute e di educazione sociale e sanitaria di Zoetele, in Camerun, costruito su iniziativa del gruppo missionario di inzino con il sostegno di tutta la comunità, è finito.

È intitolato a Ninì e Cilì Tanfoglio, sorelle e campionesse di generosità. In questi giorni si sta allestendo nella sala canonica della Pieve una mostra evento inserita in «Mission Is Possible», festival della Missione della diocesi. Ne documenta il cammino, storia vera di accoglienza.

Una precisa, articolata iniziativa sotto l’egida dell’Onu, ideata da operatori africani, progettata dalla Fondazione «Speranze Africane», sostenuta dal Ministero della salute pubblica e dalla diocesi camerunese di Sangmélima.

Nel 2009 aveva passato le vacanze a Inzino don Giorgio Melobo, studente all’Università Pontificia di Roma: a Natale aveva avuto in dono quasi 6.000 euro, per un pozzo nella sua terra assetata. Se n’era parlato: nel 2010, sempre a Natale, il gruppo missionario dava il via all’operazione «Zoetele», la più impegnativa della sua storia: occorrevano 100.000 euro. Si costituiva un gruppo di lavoro. Lanciava la campagna di sottoscrizione «Bussate e vi sarà aperto», apriva un conto, sceglieva di gestire finanziariamente l’iniziativa con «Cuore Amico», l’associazione legata al sostegno di progetti internazionali. Ed evangelicamente non si voltava più indietro, con don Giorgio, tornato in Camerun, referente attento e capace dell’iniziativa per la realizzazione di una struttura di riferimento per attività educative e sanitarie. Assieme l’associazione «Speranze Africane» ha gestito i problemi emersi con competenza, impiegando nei lavori di costruzione esclusivamente manodopera e materiali locali. Il risultato è una bella costruzione adeguata alle funzioni di pubblica utilità: ingresso, sala di accoglienza, spazio dedicato all’educazione sanitaria e sociale, consultorio pediatrico, sala medica, sala terapie e farmacia.

Il costo del Centro è stato, come da preventivo, di 100 mila euro. La gestione della struttura è in mani africane.

Ma ora viene il bello per il gruppo e la comunità inzinese: sostenerne il funzionamento. È l’appello intrinseco alla mostra «Così lontani, così vicini» nella sala canonica.

Verrà inaugurata domani dopo la messa delle 11. Sarà aperta da giovedì 12 a domenica 15 (10-12,15-20).

Suggerimenti