Brozzo, campane da salvare Sarà una corsa contro il tempo

di Edmondo Bertussi
La strorica  torre campanaria nella frazione   Brozzo di Marcheno
La strorica torre campanaria nella frazione Brozzo di Marcheno
La strorica  torre campanaria nella frazione   Brozzo di Marcheno
La strorica torre campanaria nella frazione Brozzo di Marcheno

Bisognerà darsi da fare seriamente, perché settembre non è lontano e non sarà semplice raccogliere in tempo 16 mila euro. A cosa serviranno? A ripristinare per la ricorrenza del patrono di Brozzo di Marcheno, San Michele, l’intero «concerto» Cavadini delle cinque preziose campane che si trovano sulla torre della parrocchiale, fissate a un castello di struttura veronese unico in Valtrompia. DAL GIUGNO 2017 due sono mute per un serio rischio di caduta causato dalle condizioni ormai precarie dello stesso castello, costruito dalla famiglia veneta di fonditori. Pezzi prodotti dai Cavadini si trovano nel Veronese, il Lombardia e in Trentino Alto Adige. Ma anche a Palermo, Roma, Nettuno e Chieti, oltre che a Brozzo. Quello marchenese è un concerto risalente ai primi anni del ’900: è ancora completo di ceppi e intelaiature originali in ghisa, pezzi unici sottoposti alle tutela della Sovrintendenza. L’intervento di recupero e messa in sicurezza è diventato sempre più urgente, e la parrocchia si è data da fare affidando il progetto all’impresa bergamasca Pagani di Castelli Calepio, con un’esperienza inziata nel 1523. Prima però la Sovrintendenza ha autorizzato il progetto di risanamento. La ditta bergamasca è stata scelta dopo aver analizzato tre diverse proposte, e l’operazione richiede un costo di 32 mila euro. Dove trovarli? Per far fronte all’investimento la parrocchia ha partecipato a un bando promosso dalla Fondazione della Comunità bresciana che, con una formula ormai collaudata, prevede un contributo che raddoppia quanto raccolto dai richiedenti. Il progetto di Brozzo è stato approvato, e da Brescia hanno messo a disposizione 16 mila euro: appunto la metà del necessario. L’erogazione è prevista per settembre, ed è legata alla raccolta fondi parrocchiale per la copertura del restante 50%. «Per monitorare l’operazione, la Fondazione ha aperto un apposito conto corrente sul quale dovranno confluire le donazioni - spiega don Giuseppe Rossi -, da fare appunto entro. Chiunque può partecipare: aziende, professionisti, studenti, lavoratori dipendenti, pensionati, famiglie, gruppi sportivi e associazioni». È una nuova sfida che la comunità si appresta a vincere. Il conto per i bonifici è di Banca Prossima Brescia: Iban IT02F0335901600100000009608. Causale progetto N. 2018-0180/Ente parrocchia San Michele Arcangelo Brozzo. •

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