Ciclabile del Mella, i volontari al lavoro

Un tratto della pista ciclopedonale che corre a fianco del Mella
Un tratto della pista ciclopedonale che corre a fianco del Mella
Un tratto della pista ciclopedonale che corre a fianco del Mella
Un tratto della pista ciclopedonale che corre a fianco del Mella

Il presidente della Protezione civile di Sarezzo, Silvano Marinelli, si è sentito tirato in causa quando nei giorni scorsi è stato presentato il report del Comitato per la tutela e la valorizzazione del fiume Mella. «Facciamo quanto possibile per tenere pulita la pista ciclopedonale nel tratto di competenza del Comune di Sarezzo - spiega il presidente Marinelli - Oltre al taglio dell’erba, provvediamo alla potatura delle piante dove necessario. Raccogliamo sabbia, sassi e immondizia che viene lasciata sull’argine del fiume. All’amministrazione l’unica cosa che posso imputare è che in dieci anni, nonostante le nostre segnalazioni, non si sia prodigata per l’installazione di cestini in alcune zone critiche come attorno allo skate park e all’anello che costeggia il fiume». Spesso i volontari arrivano anche a ripulire quello che le aziende «dimenticano» quando terminano i cantieri. È successo con le centrali idroelettriche costruite sul fiume ma anche con le imprese che lo scorso anno, per conto dell’Agenzia interregionale del fiume Po, si sono occupate del taglio e del ripristino degli argini. In realtà, però, il lavoro del Comitato, che ha redatto un report evidenziando delle criticità che caratterizzano alcuni tratti del percorso ciclopedonale della valle, non voleva di certo puntare il dito contro i volontari, ma semplicemente sollecitare i Comuni a una maggiore attenzione.

Una critica costruttiva per spronare l’intervento pubblico dove possibile. «Lo skate park, frequentato da giovani e giovanissimi - precisa Nicola Corini del Comitato - è più pulito rispetto al passato. I ragazzi, non trovando cestini, si sono arrangiati posizionando dei sacchi per scarti, bottiglie e lattine, ma concordiamo con l’esigenza di posizionare dei cestini». Il lavoro della Protezione civile non è mai stato messo in discussione e nemmeno l’interesse delle pubbliche amministrazioni, il Comitato crede semplicemente si possa fare meglio e sistemare quello che non funziona. C’è poi il sospetto, sempre in un clima di critica costruttiva, che si pensi poco a un progetto di valorizzazione su larga scala.M.BEN.

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