Deroghe e richiami vivi «Milano paghi i danni»

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Un fringuello abbattuto
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Un fringuello abbattuto

Il consigliere regionale bresciano Viviana Beccalossi non ha digerito l’assenza dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, convocato ieri all’audizione della commissione Agricoltura (di cui l’ex assessore fa parte) per un confronto sull’ennesimo tentativo della Regione di introdurre deroghe alle specie cacciabili abbinato a quello di riaprire anche i roccoli. Viviana Beccalossi l’ha definita «una mancanza di rispetto che non può passare inosservata», mentre la Lega per l’abolizione della caccia, invitata all’audizione dal solo Movimento 5 Stelle e affiancata dal Cabs (Committee against bird slaughter) annuncia battaglia invocando anche l’intervento della Corte dei Conti. «A ogni cambio di amministrazione regionale non cambia in realtà niente - sottolineano Lac e Cabs -: condanne della Corte di Giustizia Europea e procedure di infrazione aperte e poi chiuse solo grazie a un inasprimento delle normative nazionali sembrano non insegnare nulla ai tanti piccoli padrini lombardi della caccia senza limiti». «Stavolta - aggiungono - ci sta provando l’assessore regionale FabioRolfi, pronto a sfidare sanzioni e buon senso per permettere a una minoranza ormai politicamente irrilevante di abbattere peppole, fringuelli e storni, ma anche di tornare a catturare uccelli vivi da utilizzare come richiami dagli appostamenti di caccia attraverso i roccoli chiusi per legge dal Governo. Non sappiamo ancora quale sarà la strada percorsa, ma in ogni caso la Regione vuole ancora investire le risorse di tutti i cittadini per difendere in sede legale la propria incontinenza venatoria da ricorsi e impugnazioni». ED ECCO la dichiarazione di guerra: «Chiederemo ai funzionari regionali che vorranno seguire l’assessore di aprire i portafogli e di pagare di persona la condanna della Corte dei Conti che cercheremo di provocare, come già abbiamo fatto a Bolzano, alla luce dello spreco di denaro pubblico e di danni decennali allo Stato. Così come le sanzioni milionarie della Commissione europea, che non tollererà una nuova presa in giro da parte della Lombardia», concludono Lac e Cabs. •

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