Eccellenze dell’alta Valtrompia
La «Bruna» di casa è in mostra

di Edmondo Bertussi
Collio: «brune» da esposizione a San Colombano
Collio: «brune» da esposizione a San Colombano
Collio: «brune» da esposizione a San Colombano
Collio: «brune» da esposizione a San Colombano

È una celebrazione e insieme una occasione di rilancio quella in cartellone per domenica a San Colombano di Collio. Sul grande spiazzo al Naanì messo a disposizione dalle famiglie Rambaldini e Nicolini andrà in scena la quinta edizione (dalle 8,30) della «Bruna valtrumplina», una manifestazione zootecnica e casearia che celebra un quasi endemismo zootecnico e insieme una preziosa filiera produttiva.

PATROCINATA da Comunità montana, consorzio Nostrano Valtrompia, Associazione provinciale allevatori e Cassa Padana, la vetrina è coordinata come sempre da Fausto Piotti, Alberto Lazzari, Silvana Zanardini e sostenuta da Silvio Zanini già presidente di quel comitato che ha condotto in porto la pratica per il riconoscimento europeo della Dop (col decreto del 6 luglio 2012) per il formaggio Nostrano Valtrompia; un comitato diventato nel marzo 2014 Consorzio di tutela (ora lo presiede Mauro Beltrami).

Perchè razza «Bruna valtrumplina»? Il disciplinare europeo prescrive per la produzione del formaggio Dop una percentuale di almeno il 90% di latte ricavato dai capi discendenti dal ceppo storico introdotto in Valtrompia dalla Svizzera nel 1850: una originalità secolare comprovata da storici illustri.

Attualmente sul territorio si contano circa 1.200 capi di questa varietà bovina, e la produzione è ancora di nicchia, con circa 1500 forme commercializzate l’anno scorso con un peso variabile, calcola Beltrami, da 8 a 18 chili. In tutto oltre 150 quintali esauriti in un soffio. Un avvio soft, ma col vantaggio di una qualità garantita dopo che l’azienda certificatrice ha monitorato luoghi e fasi della lavorazione dalla stalla alla stagionatura.

La rassegna sarà implicitamente un ringraziamento per chi ha resistito in questi anni in montagna e per i giovani che credono nel futuro dell’agricoltura montana e del plus valore del marchio Dop; e presenterà numeri crescenti. Sono infatti iscritti 20 allevatori, e con loro 5 operatori del settore caprino a ricordare altri rinomati prodotti della valle non «gallonati» ma con certificazioni locali.

Una settantina i capi da ammirare, e una occasione di incontro e confronto di esperienze tra aziende. Gli esemplari saranno esaminati da un giudice dell’Anarb (l’Associazione nazionale allevatori razza bruna), ed è previsto un premio di partecipazione per tutti gli allevatori e il sorteggio di due premi speciali offerti dalle famiglie in ricordo di quelli scomparsi: un campanaccio da capo mandria alla memoria di Diego Gallia e un buono spesa che ricorda Marino Zubani. Dopo la mattinata di «esami» sotto l’occhio del pubblico e le «pagelle», alle 14,30 il concerto dei Malghesetti.

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