Il cuore di Brozzo batte
forte. Presto padre
Fausti sarà beato

di Edmondo Bertussi
Padre Giovanni Fausti
Padre Giovanni Fausti
Padre Giovanni Fausti
Padre Giovanni Fausti

Un’attesa durata anni finalmente coronata dal «timbro» dell’ufficialità; da un annuncio che ha riempito di gioia i fedeli di Marcheno. La comunicazione di monsignor Angelo Massafra, arcivescovo di Scutari e presidente della Commissione episcopale albanese (la Cea) è arrivata al parroco di Brozzo don Giuseppe Rossi: il prossimo 5 novembre nella cattedrale dell’arcidiocesi albanese saranno beatificati 38 martiri eliminati tra il 1945 e 1974 dal regime del dittatore Enver Hoxha, e tra questi c’è padre Giovanni Fausti, gesuita nato a Brozzo di Marcheno nel 1899.

PRIMO di 12 fratelli, Fausti era entrato giovanissimo nel seminario diocesano di Brescia nel quale conobbe Giovan Battista Montini, e successivamente nell’ordine di Sant’Ignazio.

Inutile dire che la notizia era attesa a Brozzo con trepidazione dopo il decreto di papa Francesco del 26 aprile. Il «via libera» pontificio ha chiuso la lunga pratica iniziata nel 2002 con l’avvio del processo diocesano in Albania. Una beatificazione, commenta dandone l’annuncio don Gjergji Meta, portavoce della Cea, che arriva «dopo un tempo relativamente lungo di otto anni per il notevole lavoro richiesto per la chiusura del processo canonico del riconoscimento del martirio e per l’approvazione ufficiale della testimonianza di sacrificio per la fede e la patria dei 38 martiri». Un elenco che comprende due vescovi, 21 sacerdoti diocesani, 7 frati minori, 4 laici, un seminarista e tre gesuiti: Giovanni Fausti e Daniel Dajani, fucilati insieme nel cimitero di Scutari il 4 marzo del 1946, e il confratello Gjon Pantalia morto a ottobre del ’47 per le torture subite.

La famiglia dell’ormai prossimo beato è un «clan» storico e ampio dei Fausti ramo Sonecc, dal quale nei secoli sono emersi protagonisti della vita civile e numerosi religiosi: va ricordato tra gli altri padre Silvano Fausti, nipote di Giovanni, pure gesuita e scomparso da un anno, teologo e missionario in 44 paesi, una delle voci più ascoltate degli ultimi vent’anni della chiesa cattolica, confessore per quindici anni del cardinal Carlo Maria Martini arcivescovo di Milano.

Lasciato il seminario diocesano ed entrato nella compagnia di Gesù, padre Fausti era un grande studioso e un convinto sostenitore della possibile convivenza con l’Islam. Poco prima del dramma, nel maggio 1945, era stato promosso viceprovinciale dell’ordine in Albania in un momento tragico per quel Paese. Arrestato alla fine dello stesso anno e processato con altri confratelli e religiosi accusati di essere traditori della nazione asserviti agli occidentali e spie del Vaticano, il 22 febbraio 1946 fu con gli altri condannato a morte per fucilazione.

IL 5 NOVEMBRE, a Scutari, il rito di beatificazione nella cattedrale di Santo Stefano sarà presieduto dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. In pellegrinaggio ci saranno una settantina di marchenesi delle comunità di Brozzo e Marcheno guidate dai rispettivi parroci, don Giuseppe Rossi e don Maurizio Rinaldi, con una delegazione del Comune.

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