Il presepe
sommerso
sarà salvato

di Edmondo Bertussi
Gli Amici del Presepio si sono già messi al lavoro nel villaggio
Gli Amici del Presepio si sono già messi al lavoro nel villaggio
Gli Amici del Presepio si sono già messi al lavoro nel villaggio
Gli Amici del Presepio si sono già messi al lavoro nel villaggio

Gli Amici non mollano. Anzi. L’appello l’ha lanciato il parroco don Mauro Rocco alla fine dell’omelia pronunciata al cimitero nel giorno dei Santi, invitando «tutti gli uomini di buona volontà» a dare una mano al gruppo di volontari che da trent’anni si occupa di allestire il presepio. Con perseveranza e ostinazione, rinnovando sul Mella il magico spettacolo del villaggio di Betlemme in muratura e scala esatta, visitato da migliaia di persone che salgono in Valle da tutta la provincia.

AVEVANO già iniziato i lavori di pulitura della vegetazione cresciuta dalla primavera tra le costruzioni armonicamente distese sul pendio della riva, con sopra il sagrato della parrocchiale, su un fronte di circa 120 metri e un’area complessiva di oltre 2000 metri quadri, ricavata con pazienti, rispettosi adattamenti.

LA PIENA del fiume ha letteralmente sommerso lunedì scorso le costruzioni più vicine al greto: l’acqua melmosa è salita fino all’altezza della capanna della Natività, e ha portato mezzo con sé metro di sabbia e detriti, depositati sul vialetto che attraversa la piccola Betlemme. I primi a raccogliere la sfida sono stati gli Amici, già sabato mattina al lavoro con una ferma e precisa intenzione: il presepio sarà pronto per la processione che porterà nella Notte Santa il Bambin Gesù nella sua capanna. È una promessa. Ma resta tanta amarezza: la solida scalinata di ingresso in muratura terminata nel 2013, che garantiva il transito sul fiume in ogni condizione e che è stata realizzata al posto della passerella mobile a rischio piena abbattuta a settembre dello scorso anno per fare posto alla spalla di appoggio del nuovo ponte, è collassata ed è stata trascinata via dalla furia della corrente. Le loro opere ultradecennali invece, anche le ultime completate meno di due mesi fa, quattro colonnine a supporto di una nuova capanna accanto a quella dei pescatori, hanno bravamente resistito e sono riemerse intatte dall’acqua.

QUESTI I FATTI. Una frustata anche di orgoglio li ha messi subito all’opera. L’accesso al presepio sarà comunque garantito in caso di necessità obbligata, con andata e ritorno passando dal cancello della canonica sul vialetto e poi sulla successiva e robusta passerella a discendere alla Capanna del Bimbo Gesù. Soluzione già sperimentata positivamente sei anni fa. Mella o non Mella, insomma, la piccola Betlemme tornerà ad animarsi in vista del Natale. Restano poco meno di due mesi per gli interventi di ripristino urgenti e per ripulire tutto dal fango e dai detriti portati dalla corrente. Ogni aiuto ovviamente è bene accetto. Economico, certo, ma anche fattivo. Chi ha insomma voglia di rimboccarsi le maniche non deve fare altro che bussare e gli sarà aperto.

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