Il progetto rugby va subito in meta

di Marco Benasseni
Foto di gruppo per bambini, genitori e istruttori coinvolti nel progetto rugby:  un open day da applausi sul campo dell’oratorio di NaveLa squadra di «docenti» che segue i piccoli rugbisty nelle attivitàUn momento della lezione collettiva sotto gli occhi di mamme e papà
Foto di gruppo per bambini, genitori e istruttori coinvolti nel progetto rugby: un open day da applausi sul campo dell’oratorio di NaveLa squadra di «docenti» che segue i piccoli rugbisty nelle attivitàUn momento della lezione collettiva sotto gli occhi di mamme e papà
Foto di gruppo per bambini, genitori e istruttori coinvolti nel progetto rugby:  un open day da applausi sul campo dell’oratorio di NaveLa squadra di «docenti» che segue i piccoli rugbisty nelle attivitàUn momento della lezione collettiva sotto gli occhi di mamme e papà
Foto di gruppo per bambini, genitori e istruttori coinvolti nel progetto rugby: un open day da applausi sul campo dell’oratorio di NaveLa squadra di «docenti» che segue i piccoli rugbisty nelle attivitàUn momento della lezione collettiva sotto gli occhi di mamme e papà

Non si è ben capito se a essere più contenti fossero i figli o i genitori, ma senza dubbio il risultato di vederli coinvolti, felici e sorridenti è stato raggiunto. Ma il progetto «Insieme verso la meta» proposto dalla pedagogista dello sport Cristina Pezzi è solo alle prime battute e di sorprese ne arriveranno ancora. Ieri quasi 150 bambini con mamme e papà al seguito si sono trovati al campo dell’oratorio di Nave per giocare con la palla ovale e indossare le magliette distribuite da Michael Gosling, Vincenzo Cavalieri e Federico Zampedri, educatori sportivi qualificati esperti di rugby, e Claudio Zanchigiani, rappresentante Fir del comitato regionale. Insomma, un primo open day per mostrare alle famiglie il lavoro iniziato da qualche settimana con i bimbi delle elementari. «L’obiettivo è fare squadra e stare insieme - spiega Pezzi - C’è stata una bella risposta e questo fa molto piacere. Il mio ruolo di pedagogista è centrale per mantenere il timone. Attendiamo la fine del campionato, poi in primavera organizzeremo gli incontri con dei professionisti. Metteremo a disposizione del progetto modelli carismatici ed educativi». Non è mancato un terzo tempo dedicato ai piccoli partecipanti: ovviamente niente birra, il momento conviviale prevedeva esclusivamente cibi sani, in linea con le indicazioni di educazione alimentare insegnate dai nutrizionisti coinvolti. Zanchigiani, dall’alto della sua esperienza, ha raccontato che l’interesse nei confronti di questo sport è in continua crescita, non più solo legato al terzo tempo. «È UNO SPORT che permette di stare insieme e creare occasioni di crescita per i nostri giovani - precisa - L’atmosfera e i valori umani sono le basi del rugby». Entusiasti i genitori che hanno visto i figli contenti e coinvolti in un gioco che mette da parte la competizione lasciando spazio ai valori sani dell’attività sportiva. «Un progetto che ha obiettivi educativi e formativi - aggiunge la maestra Laura Castiglia - Il concetto di merenda di qualità aiuta tutti a capire l’importanza di uno stile di vita sano». Al netto delle soddisfazioni di ieri, l’obiettivo dei promotori è quello di trasformare il progetto in un modello con risultati misurabili da poter poi proporre anche in altre realtà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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