Il sogno di Marica?
Diventare
un armaiolo

di Marco Benasseni
Alcuni degli iscritti al primo anno del corso di formazione Tima: per la prima volta tra i settanta studenti c’è anche una ragazza che sogna di diventare un maestro armaioloMarica in classe con i compagni durante le ore di lezione
Alcuni degli iscritti al primo anno del corso di formazione Tima: per la prima volta tra i settanta studenti c’è anche una ragazza che sogna di diventare un maestro armaioloMarica in classe con i compagni durante le ore di lezione
Alcuni degli iscritti al primo anno del corso di formazione Tima: per la prima volta tra i settanta studenti c’è anche una ragazza che sogna di diventare un maestro armaioloMarica in classe con i compagni durante le ore di lezione
Alcuni degli iscritti al primo anno del corso di formazione Tima: per la prima volta tra i settanta studenti c’è anche una ragazza che sogna di diventare un maestro armaioloMarica in classe con i compagni durante le ore di lezione

La professione è ambita e il posto quasi assicurato. Non a caso sono sempre di più i ragazzi che a Gardone decidono di iscriversi al «Tima» (tecnico dell’industria meccanica armiera), il corso per diventare maestro armaiolo che anche quest’anno ha fatto registrare il tutto esaurito: 70 gli iscritti (145 nei 5 anni), tra i quali la prima ragazza ad aver scelto di intraprendere questo tipo di percorso: Marica Verzeletti, 16 anni, studentessa dell’Itis che ha deciso di sacrificare i pomeriggi liberi inseguendo un titolo di studio che può aprire molte porte. Giustificato insomma l’entusiasmo del dirigente scolastico Stefano Retali e dei rappresentati dei partner pubblici e privati, istituzioni e aziende, che da anni sostengono il progetto.

«IL NOSTRO CORSO è una formidabile chiave di accesso al mondo del lavoro - conferma Pierangelo Pedersoli, presidente del Consorzio Armaioli - Anzi: la domanda supera l’offerta. Chi sperava che il settore armiero fosse in declino si sbagliava. Siamo ancora dei signori produttori di armi sportive e venatorie e proponiamo il meglio sul mercato mondiale». Il corso è ambito non solo dagli studenti dell’Istituto Beretta, ma anche dagli esterni (quest’anno ce ne sono 14). «Siamo in un periodo di ricambio generazionale, nel giro di qualche anno si libereranno nuovi posti di lavoro - prosegue Pedersoli - Tutti gli ex studenti hanno sempre trovato un impiego. Parliamo di un settore contraddistinto anche da compensi economici interessanti». «Al primo anno si sono iscritti in 70, un po’ di meno gli studenti del biennio - aggiunge il dirigente Stefano Retali - Portiamo avanti il corso grazie ai nostri partner, Consorzio Armaioli e Fabbrica Beretta in prima linea. Ogni anno possiamo contare su un finanziamento di circa 40mila euro». Si è partiti col triennio ma oggi si può proseguire fino al quinto anno. I moduli formativi sono aumentati e sono stati inseriti nuovi docenti che insegnano balistica, progettazione con software, lavorazione del calcio e legislazione. «La nostra è l’unica scuola che permette ai ragazzi di formarsi con un corso pomeridiano che li avvicina a un mestiere tradizionale - conclude Emilia Giacomelli, assessore all’istruzione di Gardone - Un cambio generazionale garantito anche dagli artigiani che si mettono a disposizione. I nostri giovani sono ragazzi capaci ai quali bisogna dare fiducia».

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