Il sottopasso fantasma diventa realtà

di Marco Benasseni
Il punto in cui la passerella si interrompe a due passi dal Mella e sulla sinistra la Provinciale 345L’uscita del sottopasso dopo l’attraversamento della 345: i lavori dovrebbero concludersi a breveLa passerella scende verso il fiume prima di interrompersi
Il punto in cui la passerella si interrompe a due passi dal Mella e sulla sinistra la Provinciale 345L’uscita del sottopasso dopo l’attraversamento della 345: i lavori dovrebbero concludersi a breveLa passerella scende verso il fiume prima di interrompersi
Il punto in cui la passerella si interrompe a due passi dal Mella e sulla sinistra la Provinciale 345L’uscita del sottopasso dopo l’attraversamento della 345: i lavori dovrebbero concludersi a breveLa passerella scende verso il fiume prima di interrompersi
Il punto in cui la passerella si interrompe a due passi dal Mella e sulla sinistra la Provinciale 345L’uscita del sottopasso dopo l’attraversamento della 345: i lavori dovrebbero concludersi a breveLa passerella scende verso il fiume prima di interrompersi

C’è chi dice sia troppo stretto, altri puntano il dito contro la pendenza dello scivolo, chi invece spiega che il sottopasso della ciclabile di Ponte Zanano non può essere aperto a causa dell’eccessiva vicinanza con il fiume Mella. Insomma, secondo i soliti bene informati ci sarebbero difetti di progettazione e pecche strutturali all’origine della ritardata apertura dell’opera realizzata dalla Comunità Montana. Ma la verità, come spesso capita, sta da tutt’altra parte. In realtà, a differenza di quanto si vocifera in Valtrompia, il sottopasso ciclopedonale che permetterà di attraversare la Provinciale 345 costeggiando il Mella, non presenta alcun difetto di progettazione. Nessun problema di pendenza o di larghezza dello scivolo, solo un ritardo legato alle trattative con un privato che è proprietario di un fazzoletto di terra davanti all’ingresso del percorso che ora si blocca di fronte alla Provinciale, a pochi metri dal semaforo di Ponte Zanano. «STIAMO dialogando da mesi con un privato che ha formulato diverse richieste rispetto alle quali abbiamo dimostrato la massima disponibilità - spiega il sindaco di Sarezzo Diego Toscani - La trattativa è finalmente a buon punto. A brevissimo si sbloccherà la situazione e procederemo con l’apertura». Il fermo è quindi causato da pochi metri quadri di proprietà di una famiglia della zona che, per diverse vicissitudini, non ha ancora firmato l’atto dal notaio. Il sindaco Toscani assicura però che la proprietaria ha finalmente sciolto ogni riserva e a stretto giro firmerà il documento. «Per l’amministrazione comunale questo passaggio è di fondamentale importanza per la ciclopedonale - aggiunge Toscani - ma anche un elemento per la sicurezza dei pedoni che potranno transitare sotto il ponte senza rischiare incidenti». Se la viabilità della 345 resta in sofferenza, non si può dire lo stesso di quella sulla pista che costeggia il Mella. Negli ultimi anni, infatti, il percorso da Brescia alla Valtrompia ha visto investimenti decisivi e rivoluzionari per chi abbraccia la mobilità alternativa. A inizio del 2013, ricordiamolo, è stato inaugurato a Villa Carcina il nuovo sottopasso ciclabile costato 450 mila euro e finanziato da Gal Gölem, Comunità Montane e Comune, per collegare la pista proveniente da Concesio col prolungamento verso Cogozzo. UN PAIO di anni dopo è stato completato il collegamento della pista tra Concesio e Brescia, costato circa 190 mila euro, che ha reso realtà il sogno di tanti triumplini: arrivare in città utilizzando la bicicletta. Grazie a quell’intervento era anche stato consolidato l’argine del fiume. Mentre per il sottopasso di Ponte Zanano sono stati investiti circa 150 mila euro. Tanti soldi, ma spesi bene a sentire chi, soprattutto con la bella stagione, si muove a piedi e in bicicletta, per svago o per recarsi al lavoro, senza mai avvicinarsi a strade trafficate. Ora la firma, poi l’apertura. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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