In marcia per 5 ore, ogni notte da 10 anni

di Marco Benasseni
Luca Ugolini con il suo fedele bracco: ogni notte sedici chilometri
Luca Ugolini con il suo fedele bracco: ogni notte sedici chilometri
Luca Ugolini con il suo fedele bracco: ogni notte sedici chilometri
Luca Ugolini con il suo fedele bracco: ogni notte sedici chilometri

Più che una passione, una vera e propria ossessione per le montagne di casa. Da scoprire e riscoprire notte dopo notte. Lui si chiama Luca Ugoletti, classe 1958, residente a Nave ma insegnante di musica a Odolo e Agnosine. E ogni benedetto giorno, quando il sole tramonta, indossa gli scarponcini e si fa una camminata di cinque ore, andata e ritorno, in Conche, per poi proseguire fino all’eremo di San Giorgio, a Caino.

Lascia a casa orologio e cellulare, prende il suo amato bracco tedesco e verso mezzanotte parte. Il suo è un rito che non teme stagioni: da 10 anni una volta al giorno va e viene da San Giorgio, nei giorni buoni anche due.

«NELLA VITA ho solo due grandi passioni: la montagna e il mio cane - racconta Ugoletti - Sono sempre andato in Conche, negli ultimi 10 anni lo faccio in modo costante, tutte le notti. Da qualche tempo, visto che l’allenamento non mi manca, proseguo fino a San Giorgio, altri 45 minuti. Solitamente parto verso mezzanotte e ci metto circa cinque ore; mi piace godermi il panorama, ascoltare il rumore del vento, delle piante che si muovono. La notte si vivono e si sentono sensazioni diverse, estranee: si assaporano i suoni, la pioggia e i vivaci rumori del bosco. La durata del percorso dipende molto dalle condizioni: se piove ci impiego più tempo, se nevica non parliamone».

Sì, avete letto bene: Ugoletti non si ferma nemmeno davanti alla neve o al ghiaccio. Sono rare, rarissime, le volte in cui ha rinunciato per cause di forza maggiore.

«Oltretutto non faccio il percorso tradizionale, ma quello più impegnativo forse un po’ più lungo - prosegue - Se la sera mi capita qualche impegno vado durante la giornata». Come riesce a organizzarsi? Ugoletti ha semplicemente anticipato l’orario in cui va a letto. Tra le cinque e le sei sale in camera, dorme, si sveglia per la partenza della mezzanotte, torna verso le cinque e poi si prepara per andare a insegnare. «Da qualche tempo sono riuscito a comprarmi il cane dei miei sogni: un Bracco tedesco. Nonostante sia fermamente contro la caccia, sono innamorato di questa razza dalla grande forza».

In 10 anni non ha mai vissuto una notte uguale all’altra: alcune buie, altre luminose, altre gelide e inquietanti.

L’INVERNO scorso ha camminato a -15 gradi, con l’acqua della borraccia ghiacciata a causa del freddo. Percorre in solitaria 16 chilometri al giorno (6 da Nave a Conche, altri 2 per arrivare a San Giorgio). Poi torna a casa, beve un caffè e a volte riparte per un altro giro, sempre San Giorno andata e ritorno.

«Quando mi capita di andare di giorno ci impiego meno - conclude - La notte non incontro mai nessuno, in dieci anni ho visto qualche gruppo di persone nel periodo estivo. Mai nessuno in solitaria».

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