Incendio doloso, pascoli in fumo

La vasta zona incendiata
La vasta zona incendiata
La vasta zona incendiata
La vasta zona incendiata

È bastato un lieve innalzamento della temperatura e puntuale è arrivato l’ennesimo incendio in Valtrompia.

L’allarme è scattato domenica sera verso le 19. Esattamente come un anno fa (era il 30 gennaio) il fuoco ha colpito una delle zone di pascolo più pregiate in territorio di Bovegno, quella di Cigoleto, in un prezioso paesaggio di media e alta montagna, classificato dal 2004 come «Zona di protezione speciale» e sito della «Regione alpina». Incendio senza dubbio doloso, appiccato quasi a ridosso della malga, su un’area tenuta a pascolo vero, frequentato da mucche e ovini.

Coordinata dal responsabile della Comunità montana Giampietro Temponi, è intervenuta la Squadra antincendio di Bovegno, affrontando le difficoltà di sentieri impervi e pericolosi canaloni gelati.

L’incendio è si sviluppato fortunatamente verso l’alto, verso la Corna del Bernardo (la «casa delle coturnici» per i cacciatori). Vista la malga in sicurezza, si è deciso di intervenire ieri mattina all’alba. Sul posto è arrivato un elicottero, che rotta la crosta di ghiaccio si è fornito d’acqua nella vasca fissa in cemento di Campomolle.

L’azione congiunta, sempre coordinata da Temponi, alle 10 aveva spento tutto, bloccando il fuoco sul crinale. Ma a causa del vento, l’incendio è ripartito in diversi punti, richiedendo il supporto di un secondo elicottero. Spento definitivamente il rogo, ecco il bilancio finale: una ventina di ettari di pascolo in fumo e anche una parte delle betulle più basse.

L’anno scorso in questo periodo della stagione gli incendi erano stati 34, dei quali 13 in comune di Bovegno, 7 a Collio e 7 a Pezzaze, in testa abbondantemente anche quest’anno ma con superfici molto più estese: 300 ettari d’un colpo sul Muffetto e altrettanti da Serramando sopra Collio al Maniva. Siamo oltre i mille ettari totali.

Emergenza infinita, inaccettabile: è di venerdì una lettera arrivata in Comunità montana da parte del Prefetto, da girare ai Comuni della zona: ai sindaci si chiede quanto sia stato fatto in base alla legge 503 del 2000, quella che prevede chiusura ad ogni attività, compresa la caccia, nelle aree incendiate. In caso di omissioni, si esigono puntuali spiegazioni. Intanto i forestali, ora carabinieri con caserma a Marcheno, indagano sui piromani. E.BERT.

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