Iron Valley, buona la prima
Un test emozionante
tra il Maniva e Cortine

di E.BERT.
Una istantanea del tracciato per mtb Maniva-CortineI «collaudatori» del tracciato si preparano al Maniva
Una istantanea del tracciato per mtb Maniva-CortineI «collaudatori» del tracciato si preparano al Maniva
Una istantanea del tracciato per mtb Maniva-CortineI «collaudatori» del tracciato si preparano al Maniva
Una istantanea del tracciato per mtb Maniva-CortineI «collaudatori» del tracciato si preparano al Maniva

C’era un’alba con una luce e con temperature autunnali, ieri, ad accompagnare la riuscitissima «prima» di una grande novità attesa da un esercito di appassionati. Una piccola truppa di fans delle ruote grasse ha trasformato la mattinata domenicale in una esperienza sul campo, testando bellezza, pregi e difetti di «Iron Valley», il nuovo, spettacolare percorso di 76 chilometri che trasporta in un saliscendi emozionante dal Maniva a Cortine di Nave. Sistemando nuovi tratti quando necessario, ma soprattutto realizzando sistemazioni non impattanti del reticolo già esistente nel rispetto dell’ambiente, si è data unità a un tracciato prima troppo frammentato, e con infinite varianti realizzate dai volontari negli anni scorsi e altrettante mete, che adesso permette una scoperta «finita» del territorio. SABATO notte anche in alta Valtrompia la scena è stata occupata dal forte vento e dalla pioggia scrosciante: è stato il prologo di una splendida e limpidissima mattinata che ha dato ragione a chi (alcune decine di pedalatori) ha ascoltato la passione alzandosi prestissimo per raggiungere il passo Maniva, dove alle 8 erano pronti gli istruttori dell’Asd «Team Brescia Dh» con gli amici di «Ruota libera» e l’intero staff di E-bike Dosso Alto col relativo parco di mtb a disposizione. Ristoro e iscrizioni nell’albergo, poi la punzonatura e la partenza coi primi raggi del Sole a rendere dorata la strada verso Cima Caldoline e la Capanna Tita Secchi. I partecipanti hanno poi tagliato verso la Pezzeda sotto la Corna Blacca, l’hanno risalita, sono passati attorno all’Ario, sono scesi verso la Vaghezza e da lì in Valsabbia verso Mura, sopra il Lago di Bongi e fino a Lodrino (prima tappa a 35 chilometri). Infine i passaggi da Valle Duppo, Piani di Lò, Eremo di San Vigilio, Cocca, Sant’Onofrio e l’arrivo a villa Zanardelli, a Cortine di Nave. Un’esperienza indimenticabile, vissuta in modo soft, come si proponevano gli organizzatori, per far conoscere davvero un percorso che tra l’altro rinsalda legami antichi tra Valtrompia e Valsabbia: con la riscoperta del sentiero dei minatori che coi muli carichi partivano dalla Sant’Aloisio e arrivavano a Forno d’Ono di Pertica Bassa. Una operazione che interseca e valorizza la Via del Ferro valorizzandone attrattive e potenzialità. INSERITO (e finanziato) all’interno del piano da oltre un milione di euro della «GreenWay» Brescia-Valtrompia-Valsabbia di «Valli resilienti», il progetto prevede due step per altrettanti appalti distinti. Il primo (concluso) riguardava i lavori sul terreno ed è stato curato dalla Centrale unica di committenza della Valtrompia con i lavori affidati all’impresa Zanini di San Colombano: l’esperienza in sella ha fatto verificare la qualità degli sforzi fatti. Il secondo appalto, nei prossimi mesi, realizzerà l’intero sistema informativo sul percorso: segnaletica e cartellonistica su 9 bacheche e una sessantina di cartelli verticali: i tracciati saranno indicati con colori diversi per differenziarne la tipologia (slow-road-mtb). Le informazioni potranno essere scaricate dal sito e dalla «app» su smartphone e tablet. Manca ancora qualche «rifinitura», insomma, e per questo l’inaugurazione ufficiale sarà l’anno prossimo, quando le decine di interventi di Valli Resilienti dovranno essere conclusi.

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