L’Annunziata spalanca le porte
alla settimana delle indulgenze

di Edmondo Bertussi
Il santuario dell’Annunziata di Marcheno teatro delle celebrazioni
Il santuario dell’Annunziata di Marcheno teatro delle celebrazioni
Il santuario dell’Annunziata di Marcheno teatro delle celebrazioni
Il santuario dell’Annunziata di Marcheno teatro delle celebrazioni

Il 25 marzo ricorre la festa liturgica dell’Annunciazione: in preparazione inizia una settimana importante per la comunità di Marcheno e per tutta la Valtrompia. Sorge infatti in località conosciuta come «Madonnina» il santuario dedicato all’Annunziata. Di fronte l’antica cappella risalente al ’400 sull’antica via Valeriana della Valtrompia che da Brescia saliva a San Colombano, ora via interna all’abitato di Marcheno.

Lì venne costruito all’inizio del Seicento non perché luogo di apparizioni, ma come gesto di riparazione e riconciliazione tra le varie fazioni del paese dopo che, nel 1608 per una diatriba sulla processione del Corpus Domini, un «bulo» della frazione Parte aveva tirato un’archibugiata al parroco che portava il sacro ostensorio.

BENEDETTO l’11 giugno 1613, come ricorda la lapide sul lato destro dell’arcone trionfale sotto lo splendido pulpito intagliato da Francesco Pialorsi (Boscaino), al santuario il 21 gennaio del 1643 fu concesso il Breve dell’indulgenza plenaria da lucrare «il giorno dell’Annunziata», privilegio poi decaduto e riottenuto a inizio 2010. Indulgenza plenaria che, come da «rescritto» vaticano del 2010, è lucrabile anche il 5 agosto, festa della Dedicazione della basilica papale e sempre in caso di pellegrinaggi in gruppo da concordare con il parroco.

IN PREPARAZIONE della festa sono programmate celebrazioni e appuntamenti a cominciare da domani, con la messa di apertura alle 20 nella parrocchiale, seguita da processione e fiaccolata verso il santuario con la statua della Madonna del Rosario portata dalla squadra antincendio di Marcheno.

Venerdi alle 20 al santuario la «Via matris dolorosae» e la «cumpassio Mariae». Sabato 25, giorno della festa liturgica con indulgenza plenaria, alle 10.30 celebrazione eucaristica, alle 15.30 rosario delle madri cristiane, alle 16 vespro solenne, adorazione e ricordo dei defunti, alle 20 la messa conclusiva celebrata da don Luciano Vitton Mea. Poi la processione di ritorno alla parrocchiale con la statua della Madonna portata dai tre gruppi alpini del paese con la banda Cico Gottardi di Gardone. A chiudere, in oratorio, la «pastasciutta in piedi», con raccolta a cura della Caritas a favore delle popolazioni terremotate.

Farà da preziosa cornice, come sempre realizzata dalle maestre fioriste di Marcheno e Cesovo, l’infiorata ad abbellire l’esterno del santuario e il tragitto delle processioni.

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