L’ansia dei 450 lavoratori Ora l’obiettivo è ripartire

Un mezzo dei vigili del fuoco davanti ai capannoni anneriti della Sil
Un mezzo dei vigili del fuoco davanti ai capannoni anneriti della Sil
Un mezzo dei vigili del fuoco davanti ai capannoni anneriti della Sil
Un mezzo dei vigili del fuoco davanti ai capannoni anneriti della Sil

Non erano sul posto di lavoro, ieri, i cento addetti impiegati alla Sil tra il magazzino, gli uffici e il reparto spedizioni. E dopo il devastante rogo della scorsa notte, è difficile azzardare ipotesi su quando i lavoratori potranno rientrare in azienda. Per il momento al loro posto nel capannone C si alternano i vigili del fuoco e gli uomini della Protezione civile, che si aggirano tra pareti annerite, materiale accartocciato, macchinari distrutti e vetri infranti. LE INDUSTRIE Saleri Italo sono una delle realtà che impiega più lavoratori in Valgobbia: circa 450, divisi fra tre sedi e adesso prevedibilmente in ansia per un futuro che sa di attesa e di preoccupazione, con decine di famiglie che aspettano di capire quale sarà il destino del gruppo. Proprio per questo motivo ieri, mentre erano ormai in dirittura d’arrivo le operazioni di spegnimento e bonifica del sito industriale, si è svolto un primo breve incontro tra la proprietà di Basilio Saleri e soci e i sindacati, in primis la Fiom Cgil. Ieri qualche addetto del capannone C è stato dislocato nelle altre due sedi, ma tra le soluzioni si prospetta la strada degli ammortizzatori sociali, per i quali la Sil ha detto di voler impegnarsi e che i rappresentanti dei lavoratori sperano vengano attivati al più presto. Dopo quanto accaduto e sulle conseguenze, anche economiche, dal quartiere generale della Sil di via Ruca si era parlato di un’imminente nota, invece i vertici hanno preferito per ora mantenere un prudente silenzio. Ma sarebbe emersa la volontà di riprendersi subito dal colpo, contando anche sulla solidarietà di tutto il paese. Il gruppo industriale, con una sede anche a Shanghai e un centro strategico a Monaco di Baviera, è un colosso nel settore dell’automotive, impegnato nella produzione di pompe ad acqua e sistemi di raffreddamento per le più note case automobilistiche, dalla Bmw alla Ferrari. E con un occhio anche alla ricerca e sviluppo. Conta su 450 dipendenti ed è riconosciuto a livello europeo, tanto che la maggior parte delle pompe montate sui veicoli venduti nel vecchio continente sono prodotte proprio in Valgobbia. Un successo frutto dell’invettiva lumezzanese e noto oltre confine, fatto anche di una vasta platea di addetti. Decine i lavoratori che la Sil ha continuato a reclutare fino a poche settimane fa, così come non sono mancate negli anni le mega commesse. L’ultima, beffa nella disgrazia, soltanto pochi giorni fa, quando chiudendo i bilanci dell’anno passato la Sil aveva dato notizia di un ordine da 1 miliardo di euro fino al 2022. E nonostante la produzione continui, resta tutto bloccato, a partire dai prodotti che erano destinati alla consegna e invece sono finiti bruciati tra le fiamme. • F.Z. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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