La «Casa Contadina» da sogno a realtà

di Edmondo Bertussi
La Casa Contadina di Invico
La Casa Contadina di Invico
La Casa Contadina di Invico
La Casa Contadina di Invico

La «trida», lo strumento realizzato con un semplice bastone e dei lunghi chiodi che viene immerso nella «caldera» di rame per rompere la cagliata, è stata posizionata nel cortiletto della Casa Contadina di Invico. Alta complessivamente 4,6 metri e realizzata da Simone Maffia di Montichiari, vincitore del bando con premio da 5000 euro, è il simbolo della missione assegnata alla struttura espositiva: essere sito di memoria, divulgazione e propaganda della filiera agroalimentare della montagna valtrumplina.

LA CERIMONIA. Domani alle 11 inizierà la grande festa organizzata per l’inaugurazione della Casa Contadina. Un sogno iniziato negli anni Ottanta, quando il Comune acquisì l’immobile, risalente al Seicento. Poi grazie alla pazienza e alla tenacia del pubblico (Comune e Comunità Montana) e di tante associazioni, in primis gli Amici del Museo Etnografico, uno dei più ricchi della Lombardia con i suoi 2000 pezzi, si sviluppò un progetto a 360 gradi che passo dopo passo in 10 anni è diventato realtà.

Nel periodo 2008-2015 è stato messo in sicurezza, grazie a due interventi successivi, l’edificio su tre piani. Ora con tre appalti specifici (opere murarie e allestimenti multimediali) si è concluso un terzo step con il progetto «AgricUltura in Valle Trompia: la filiera agroalimentare del formaggio tra vita rurale e realtà virtuale», con partner ancora gli Amici del Museo Etnografico e il Consorzio Nostrano Valtrompia Dop.

Un investimento finanziato con 90.000 euro dalla Regione e 50.000 da Comune di Lodrino e Comunità Montana. Quella di domani sarà la prima occasione, gustando dopo il taglio del nastro sapida polenta tiragna con cotechino e formaggi, per visitare gratuitamente fino alle 18 la struttura, scoprendo la secolare filiera negli aspetti passati e attuali, in modo virtuale e concreto. L’utilizzo delle innovative tecnologie della realtà aumentata fa rivivere in 3D, attraverso modelli interattivi, la vita quotidiana nella casa di una famiglia di contadini e i suoi ambienti esterni (i paesaggi dell’allevamento e l’alimentazione nello sviluppo storico), con secchi per la mungitura, caldera e zangola dalla collezione del Museo Etnografico. Qui, a completamento, è stata allestita una sezione fotografica dedicata alla caseificazione, con numerose foto storiche provenienti dall’archivio fotografico del Sibca della Comunità Montana.E.BER.

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