La Metrocast Italiana di Gardone ha festeggiato i 50 anni di vita. Un traguardo di prestigio, celebrato con le maestranze vecchie e attuali e con la tribù dei Sabatti, figli del Giuseppe «Pi» e di Gabriele, fondatori dell’azienda con il fratello Piero: Antonio, Cecilia, Daniela e Sofia, Chiara, Emanuele e Marco. Una vicenda imprenditoriale storica e unica a Gardone.
Nasceva nel 1967 ed era una delle più antiche fonderie a cera persa in Italia. I tre fratelli lavoravano già nel settore fucili da caccia con la Fias, diventata poi Sabatti: ebbero il coraggio di affrontare il mare ignoto della fusione a cera persa a scopi industriali, nulla conoscendo di una tecnica che nata 6000 anni fa in Mesopotamia e in Tailandia, era stata usata fino alla seconda guerra mondiale soltanto nel mondo dell’arte (basta un nome: Benvenuto Cellini).
I TRE FRATELLI Sabatti sentivano la necessità di diversificare nel momento in cui i più lavoravano sotto l’ombrello di mamma Beretta. E così, la Metrocast è diventata il primo produttore italiano di microfusioni per l’industria delle armi. E sa continuamente aggiornarsi alle più moderne tecnologie: 60 i dipendenti, 6000 i metri quadrati della sede. Nel suo breve discorso prima del taglio della torta collettivo (presenti anche i dipendenti della ex Fias) in un rinomato locale di Clusane, Antonio ha parlato delle emozioni che prova quando vede in giro una Ferrari California, una Volvo C70, una motocicletta Bmw o una barca Cranchi: «Non riesco a trattenermi dall’andare a scovare il pezzo che è uscito dalla Metrocast».E.BER.