Mal d’Africa al liceo scientifico

di M.BEN.
Un’immagine della trasferta in Africa degli studenti di Lumezzane
Un’immagine della trasferta in Africa degli studenti di Lumezzane
Un’immagine della trasferta in Africa degli studenti di Lumezzane
Un’immagine della trasferta in Africa degli studenti di Lumezzane

Una dirigenza scolastica lungimirante, un imprenditore generoso e tre ragazzi meritevoli e coraggiosi sono i protagonisti di un’avventura che si è consumata lo scorso luglio in Africa. È stata raccontata nell’aula magna dell’Istituto Primo Levi di Sarezzo dove Andrea Filotti, Alessia Revera e Veronica Ghidini, studenti del liceo scientifico con potenziamento sportivo di Lumezzane, hanno voluto restituire ai compagni i frutti di un’esperienza definita indimenticabile. Per tre settimane hanno vissuto un’esperienza umanitaria in Malawi del primo centro di formazione giovanile costruito nel paese africano all’interno di una missione delle suore Sacramentine di Bergamo. «Il progetto Sport Aid for Malawi è cominciato nel 2013 grazie al contributo di diversi imprenditori - racconta il promotore Marco Bovi - In uno dei paesi più poveri del mondo abbiamo costruito un centro formazione sportiva giovanile. Lo scorso anno scolastico, grazie all’imprenditore Graziano Bonomi, siamo riusciti a finanziare tre borse di studio per i ragazzi della quarta liceo scientifico che a luglio sono partiti per l’Africa dove hanno lavorato per 3 settimane». Mattina di lavoro, nel pomeriggio Andrea, Alessia e Veronica impartivano lezioni di basket, tennis, calcio, netball e frisbee. «È un’esperienza che mi piacerebbe rifare - racconta Andrea confessando di essere stato colpito dal mal d’Africa - Le giornate cominciavano la mattina presto, poi una breve pausa pranzo in attesa dell’arrivo dei ragazzi con cui stavamo fino al tardo pomeriggio. Dopo cena si giocava a carte, poi a letto presto. Nei mercatini vendevano topi allo spiedo, ma noi abbiamo sempre mangiato da Dio, visto che eravamo ospiti dalle suore. La sera cucinavamo con loro, a pranzo c’era il cuoco». Il promotore del progetto Marco Bovi ha parlato di un grande miracolo quello realizzato con il Primo Levi: «Più che borse di studio sono state borse di esperienza e formazione, per le quali dobbiamo ringraziare la scuola e la persona generosa che ha finanziato il progetto». •

Suggerimenti