Operazione Nostrano:
entra nel vivo la caccia
ai pascoli da rilanciare

Uno dei prati già acquisiti dall’operazione Nostrano Valtrompia
Uno dei prati già acquisiti dall’operazione Nostrano Valtrompia
Uno dei prati già acquisiti dall’operazione Nostrano Valtrompia
Uno dei prati già acquisiti dall’operazione Nostrano Valtrompia

Siete proprietari di un prato incolto o a rischio degrado in quella parte di Valtrompia ricompresa dal Protocollo europeo di produzione del formaggio Nostrano Dop? La Comunità montana offre una possibilità di recuperarlo e rivalutarlo senza nessuna fatica: basta candidarlo all’iscrizione al «Demanio dei prati sfalciabili della Valle Trompia», e se l’appezzamento avrà le caratteristiche necessarie potrà contribuire alla grande campagna di rilancio di questa eccellenza casearia.

Per provarci basta segnalare la propria disponibilità via posta elettronica certificata all’indirizzo protocollo pec.cmvalletrompia.it, o con lettera raccomandata alla Comunità montana di Gardone. Il prato sarà al centro di una valutazione tecnica dell’ufficio Agricoltura dell’ente, e se ritenuto idoneo sarà appunto inserito nel Demanio attraverso la sottoscrizione di un contratto di locazione alla stessa Comunità per poi produrre foraggio destinato agli allevatori locali.

È TUTTO contenuto nel bando aperto in questi giorni e della durata di cinque anni legato al progetto triennale «FOR(m)AGGIO» per l’attivazione di una filiera corta del Nostrano Valtrompia; un piano avviato due anni fa, finanziato dalla Fondazione Cariplo e con l’ente comprensoriale come partner operativo. Una operazione che recentemente ha visto l’avvio della stagionatura delle forme nella ex galleria mineraria Bovegno, ma anche l’acquisizione di un’area a Tavernole sulla quale realizzare un impianto di compostaggio e bricchettatura del letame che eviterà ogni problema di inquinamento di falde e corsi d’acqua.

E il foraggio? Finora c’è stata una prima acquisizione di 30 ettari, e adesso si va avanti. Dopo la verifica tecnica per l’iscrizione al Demanio è prevista la stipula di un contratto di affitto tra proprietario e Comunità della durata di 15 anni e a canone simbolico: 10 euro annui per appezzamenti fino a un ettaro; 20 fino a tre ettari e 30 oltre i tre ettari. L’ente si riserva la possibilità di un subaffitto e si assume l’onere di curare la coltivazione dei terreni secondo la buona tecnica agraria. E.BERT.

Suggerimenti