«Orma», il progetto da sogno a realtà

di Edmondo Bertussi
Il momento più atteso dell’inaugurazione dell’Orma:  il taglio del nastro con autorità e istituzioni
Il momento più atteso dell’inaugurazione dell’Orma: il taglio del nastro con autorità e istituzioni
Il momento più atteso dell’inaugurazione dell’Orma:  il taglio del nastro con autorità e istituzioni
Il momento più atteso dell’inaugurazione dell’Orma: il taglio del nastro con autorità e istituzioni

Applausi, brindisi e taglio del nastro. È stata una giornata speciale quella vissuta ieri a Mondaro di Pezzaze, piccolo borgo dal cuore antico che è stato scelto per ospitare la sede dell’Orma, il museo archeologico della Valle Trompia. Una vetrina di lusso per i reperti raccolti in Valle e che provengono dalla Soprintendenza e dai Musei Civici di Brescia. C’erano tutti gli attori del progetto dietro il nastro tricolore: l’architetto Ilaria Volta, la selezionatrice del materiale, l’archeologa Alessandra Massari, i rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali. AD APPLAUDIRE tanti cittadini, orgogliosi di un’opera che è frutto di un percorso lungo quasi cinquant’anni, iniziato con l’ex sindaco Sergio Richiedei, presente ieri accanto all’attuale primo cittadino Oliviero Gipponi. «Un piccolo ma prezioso gioiello» l’ha definito Serena Solano della Soprintendenza, sottolineando come il progetto sia stato corale fino all’ultimo minuto, con la squadra di ScopriValtrompia a lottare contro il tempo con gli ultimi allestimenti. UN’OPERAZIONE che vale 1 milione di euro rapportando le cifre agli anni Settanta, periodo in cui si è partiti con la prima acquisizione dai privati della torre medioevale di avvistamento; poi il suo restauro e l’apertura del museo etnografico. Nel 2010 veniva acquistato dal Comune il Broletto che la affianca, straordinario edificio su quattro piani per complessivi 250 metri quadri. Lì, nell’Alto Medioevo, si riunivano i capifamiglia delle vicinie; lì, nel 1318, vennero discussi gli Statuti. IL RESTAURO è iniziato dal tetto. Nel 2016 l’occasione per completare il sogno del museo. Caratteristica sottolineata anche dal presidente della Comunità Montana, Massimo Ottelli, presente con la vice Clara Ricci e con l’assessore Mario Folli. Venivano stanziati fondi per 565.000 euro: 380.000 dalla Fondazione Cariplo sul bando arte e cultura del 2015, il resto da Comune, Associazione ScopriValtrompia e Comunità Montana. Il museo? Al piano terra un info point, lo spazio dedicato al neolitico e al ricordo delle figure di tre collezionisti: Pietro Paolo Cotelli, Pier Luigi Piotti e Costanzo Caim. Nella sezione dedicata al Neolitico è visibile tra l’altro una sepoltura femminile. Al primo piano l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro, nei manufatti creati ed altri ricostruiti con sistemi interattivi. Il secondo piano è riservato alla romanizzazione e all’epoca romana, con una parte dedicata alle epigrafi, storia della fusione di due popoli. Aperture fissate curate dalle guide di Scoprivaltrompia, con biglietto da 5 euro sopra i 14 anni e riduzioni per gli altri: tutte le domeniche, anche il sabato nei mesi estivi e occasioni particolari. Ogni informazione scrivendo a info@scoprivaltrompia.it o al 333 1425093. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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