Pellegrinaggio alla Croce
per tutti gli alpini dispersi

L’omaggio ai dispersi attorno alla Croce eretta sul Maniva nel 1961
L’omaggio ai dispersi attorno alla Croce eretta sul Maniva nel 1961
L’omaggio ai dispersi attorno alla Croce eretta sul Maniva nel 1961
L’omaggio ai dispersi attorno alla Croce eretta sul Maniva nel 1961

A mezzogiorno di ieri il Maniva è stato investito dalla tempesta: nessuno però ha fatto un passo indietro. Le penne nere hanno atteso che il cielo si aprisse facendo rivedere il sole per portare a termine la cerimonia dei «Sepolti senza croce» anche stavolta promossa dai Gruppi alpini di Collio e San Colombano insieme al Cai. L’appuntamento - che rende omaggio alle penne nere rimaste senza sepoltura - si ripete dal 1961, da quando è stata posta una croce con ai piedi racchiusa in una cassetta la terra delle trincee sul Don. Fu benedetta da monsignor Giuseppe Bonomini, cappellano alpino e cofondatore del Cai. La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza di oltre 20 gruppi e dalla delegazione dell'Unione nazionale reduci di Russia. Dopo l'alzabandiera don Maurizio Bregoli ha celebrato la messa vicino al sacrario dei caduti valtrumplini.

FABIO LAZZARI reggente della sottosezione ha portato i saluti del Cai , Michele Cometti capogruppo a Collio quelli dei due gruppi locali, il vicesindaco Fausto Tonassi ha fatto sentire la voce del Comune. Il vicepresidente sezionale Claudio Turati ha posto l’accento «sull’attualità dei valori alpini che in una società pronta a dividersi su ogni cosa sanno unire». Infine il corteo verso la Croce per l'omaggio finale che ha idealmente concluso le celebrazioni per l'80° anniversario di fondazione del gruppo alpini di Collio. E.BER.

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