Per il Guglielmo un «lifting» con i fiocchi

di Edmondo Bertussi
Dal Guglielmo la spettacolare vista sul Sebino e sulla pianura:  la rete di sentieri e strade diventa ancora più estesa e più sicura
Dal Guglielmo la spettacolare vista sul Sebino e sulla pianura: la rete di sentieri e strade diventa ancora più estesa e più sicura
Dal Guglielmo la spettacolare vista sul Sebino e sulla pianura:  la rete di sentieri e strade diventa ancora più estesa e più sicura
Dal Guglielmo la spettacolare vista sul Sebino e sulla pianura: la rete di sentieri e strade diventa ancora più estesa e più sicura

Una serie di interventi a pioggia per un balzo in avanti collettivo. Valgono 600mila euro circa le opere realizzate (e da realizzare) in territorio di Tavernole grazie ai fondi regionali arrivati da vari bandi e progetti, dalla Comunità Montana e dalle unioni dei comuni (Tavernole fa parte di quella dell’Alta Valle). Insieme una quota di compartecipazione del Comune variabile (tra il 10 e il 20%) prevista nei vari bandi. INTERVENTI finanziati e appaltati: già in ultimazione, in avvio o da avviare entro settembre. Andando in ordine, manca solo la cartellonistica per completare il progetto «Monte Guglielmo una palestra a cielo aperto, un cammino per il corpo e per lo spirito»: il nome dato a un progetto che punta a valorizzare ambiente e attrattive della montagna più amata dai bresciani, unendo sport e fede antica. Lassù, dove la statua bronzea del papa valtrumplino Paolo VI, santo a ottobre, benedice le tre valli, c’è la memoria della storia religiosa e civile, compresa la Resistenza, bresciana del Novecento. Meta ormai amatissima anche dai biker. IL PROGETTO realizzato, redatto dal geometra Lorenzo Ruffini, ha creato un sistema misto strada-sentieri che consente tante varianti a seconda dell’abilità e della preparazione ed che è stato creato utilizzando, sistemando e ripristinando l’esistente. Partendo da Lavone, su sentiero si arriva a Cimmo, e da qui si prosegue sulla vecchia sterrata verso il Forcellino di Pezzoro e l’antico borgo, da dove si imbocca l’esistente verso il rifugio in Pontogna. Da lì «cielo aperto» per qualsiasi gusto verso la cima. Investiti 97.000 euro, arrivati dal fondo «Valli Attive». In questi giorni sono in avvio i lavori previsti dal progetto redatto da Marco Cogoli, «valorizzazione dei sistemi malghivi comunali del monte Stalletti e monte Guglielmo», per 105.000 euro, con 78.000 dal bando regionale specifico. Si migliora la viabilità come previsto dal piano Vasp tra le malghe (sistemazione del fondo, messa in sicurezza) e l’approvvigionamento idrico (raccolta, sistemazione pozze), valorizzando un patrimonio che dà sostanzioso contributo al bilancio (60.000 euro di introiti all’anno). MA NON È FINITA. Sono iniziati i lavori (il progetto porta la firma di Ezio Fabbri) al Forno Fusorio per 280.000 euro (250.000 di finanziamento regionale e 30.000 dal Comune); lavori necessari dopo gli investimenti milionari del 2000 per il suo recupero. È già stata rifatta la copertura e ora si provvede agli interni, dove una parte importante è rappresentata dalla riqualificazione di tutti gli impianti elettrici; nuovi invece illuminazione e riscaldamento. Un intervento radicale su 830 metri quadrati di superficie disperdente sui complessivi 1680. Il tutto nel rispetto assoluto di secoli di vita e importanza del sito: uno dei più belli della storia del ferro in Europa. Infine, nel mese di settembre inizieranno i lavori appena appaltati (per 300.000 euro) in Comunità Montana della «Slow-Bike», a chiudere le fratture della ciclabile Marcheno-Bovegno che vede Tavernole interessata per oltre tre chilometri (strada della Viola) dei dieci complessivi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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