Pianeta giovani, Avis in campo

di M.BEN.
L’Avis di Nave e Caino
L’Avis di Nave e Caino
L’Avis di Nave e Caino
L’Avis di Nave e Caino

Quello del disagio giovanile non è un problema semplice da affrontare. Qualcuno però ci prova, e nell’elenco c’è la sezione Avis di Nave e Caino, che ha cercato di rispondere alle preoccupazioni esternate in una lettera scritta da don Enrico alla comunità e sottoscritte dalla Consulta sociale. «Negli ultimi anni le istituzioni e le realtà che a diverso titolo e con ruoli differenti si occupano di preadolescenti, adolescenti e giovani hanno discusso - ricordano Anna Tagliola e Sonia Treccani, responsabili della progettazione sociale e delle politiche giovanili di Nave -, e gli incontri del tavolo delle politiche giovanili sono avvenuti anche in seguito a segnalazioni di genitori preoccupati dal comportamento di alcuni gruppi di ragazzi. È emersa una fotografia che parla di tanti giovani impegnati e responsabili, ma anche delle difficoltà di altri manifestate con bullismo e vandalismo, dipendenze da alcool e droghe e confusione sessuale». Detto del quadro bisogna parlere delle ipotesi di intervento contro la «noia» fonte di tanti problemi. Ed ecco l’Avis di Nave e Caino, che ha messo il campo il progetto «Ragazzi annoiati» dedicato alla formazione di alcuni volontari che dovranno poi entrare in contatto con i giovani a rischio. «ABBIAMO organizzato una riunione con oltre 200 genitori per trovare una soluzione - precisa il presidente Enrico Bernardis -. Oltre ai volontari vogliamo inserire delle figure professionali, come un educatore di strada e un pedagogista». Per la formazione sono stati pensati una serie di incontri che inizieranno il 20 novembre alle 20,45 all’oratorio di Nave. L’obiettivo è quello di intercettare adolescenti e preadolescenti in difficoltà presentando loro un’alternativa al nulla. «IN QUESTA occasione vogliamo innanzitutto presentare loro le associazioni del paese - prosegue Bernardis -, dalle quali possono nascere attività legate al teatro e allo sport. Parlando con gli educatori ci siamo resi conto che alcuni ragazzi tra i 12 e i 16 anni, si trovano a fumare e bere sul sagrato della chiesa. È evidente in loro il bisogno di appartenenza a un gruppo e la richiesta di visibilità espressa malamente. Proveremo a offrire loro un’alternativa interessante». •

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