Piromani, il cerchio
si stringe. Le indagini
verso una svolta

di Edmondo Bertussi
La neve  sembra aver «congelato» l’offensiva contro i piromani
La neve sembra aver «congelato» l’offensiva contro i piromani
La neve  sembra aver «congelato» l’offensiva contro i piromani
La neve sembra aver «congelato» l’offensiva contro i piromani

Le indagini viaggiano decisamente più veloci dell’offensiva istituzionale alla piaga degli incendi dolosi che ha flagellato l’alta Valtrompia. Mentre il cerchio attorno ai piromani si sta inesorabilmente stringendo, gli amministratori del comprensorio, forse rassicurati dall’arrivo della neve che azzera o quasi il rischio di roghi, faticano a trovare una strategia comune per stroncare alla radice il fenomeno ed evitare che in futuro si ripetano gli incendi che hanno divorato in due mesi centinaia di ettari di bosco e di vegetazione. La conferma è arrivata nell’ultima seduta della Comunità montana. Prima della presentazione del bilancio che andrà in discussione il 26 febbraio, il presidente Massimo Ottelli ha fatto il punto sui roghi e sulle indagini.

GLI INCENDI sono stati ben 35, in meno di tre mesi, dal 13 novembre 2015 al primo febbraio: 7 in Comune di Collio, 13 a Bovegno, 7 a Pezzaze, 4 a Tavernole, 2 a Marmentino, 2 Gardone, interessando oltre 1000 ettari principalmente pascoli e incolto anche in zone difficili da raggiungere (esemplari i Corni del Diavolo tra Muffetto e Maniva).

Non ci sono stati incidenti per fortuna nel non facile lavoro di spegnimento e si sono salvati i boschi solo grazie alla abnegazione e perizia delle 18 squadre antincendio valtrumpline coordinate in Comunità dal funzionario Gianpietro Temponi e supportate sul terreno dal Corpo Forestale.

Ottelli ha espresso agli operatori dell’antincendio il ringraziamento di tutta la Comunità sottolineando anche lo «spirito di corpo» tra tutti i gruppi per consentire la rotazione nell’opera di spegnimento in alta valle.

Ottelli ha poi informato l’assemblea sul continuo scambio di informazioni con il capitano Piermarco Borettaz comandante della Compagnia Carabinieri di Gardone Valtrompia che indaga sugli incendi, tutti dolosi. Investigatori e inquirenti avrebbero compiuto decisivi passi in avanti

L'ufficio Agricoltura e forestazione della Comunità ha consegnato in questi giorni la documentazione inerente il territorio interessato e con urgenza convocherà una Conferenza dei sindaci. Ma il cammino verso l’applicazione a livello comprensoriale della legge che fa scattare il divieto di ogni attività, venatoria compresa, nelle aree colpite da roghi dolosi, sembra procedere a rilento, non solo perché ogni provvedimento va a toccare i confini non solo comunali ma anche intervallivi come si è visto con la Vallesabbia negli incendi disastrosi sulla Corna Blacca. Il nodo sembra la reale volontà politica dei singoli Comuni ad applicare misure drastiche, forse

PER IL RESTO I SINDACI si ritroveranno il 16 per discutere dello sportello telematico della Valtrompia e del sistema associato informatico (obbligatorio per i dieci comuni in Comunità sotto i 3000 abitanti); il 17 a discutere delle forniture di gas per i comuni inseriti nel sistema camuno; il 23 per la presentazione del bilancio delle gestioni associate ufficio tecnico. Venendo al prossimo bilancio triennale il pareggio è di 27,5 milioni con previsione di 10 per il 2016. La cifra più importante nelle entrate spese correnti (oltre tre milioni) riguarda i servizi associati socio assistenziali per i quali, ha assicurato Ottelli, non ci saranno tagli.

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