Raccontare la Valtrompia
attraverso monete e conii

L’epoca romana occuperà una parte rilevante dell’indagine
L’epoca romana occuperà una parte rilevante dell’indagine
L’epoca romana occuperà una parte rilevante dell’indagine
L’epoca romana occuperà una parte rilevante dell’indagine

Una pubblicazione sulle monete antiche circolanti in Valle Trompia dall’età preromana alla caduta della Repubblica di Venezia: è questo il tema della nuova ricerca promossa dall’associazione «Valtrompia Storica», presieduta da Armando Signorini.

Di recente i vertici del sodalizio si sono incontrati con la Soprintendenza per definire gli ambiti dell’indagine che, come spiega il presidente Signorini, muoveranno soprattutto «dalle fonti storiografiche e bibliografiche, visto che esiste una mole di materiale pubblicato inaspettatamente vasta. Il nostro intento è quello della divulgazione, presentando i vari conii non soltanto sotto l’aspetto tecnico e numismatico in senso stretto, bensì inquadrando le dinamiche di ordine storico».

Ma la vera novità del progetto, già presentato nelle sedi istituzionali quali Comunità Montana e Comuni, è la valorizzazione dei reperti, siano essi già catalogati e custoditi (sovente giacendo nei fondaci dei musei come quelli Civici di Brescia o nei depositi della Soprintendenza) o messi a disposizione da privati.

Grazie all’esperto numismatico Andrea Boroni, sarà cura del gruppo di lavoro incasellare i reperti nelle schede tecniche, inquadrando infine gli esiti nella cornice storica grazie a una squadra di studiosi coordinata dal professor Carlo Sabatti.

«I SECOLI che ci interessano sono quelli dall’età repubblicana di Roma sino al 1797, anno fatidico della caduta di Venezia e del Leone di San Marco, che per oltre tre secoli ha dominato sulle terre bresciane e sulla Valtrompia».

E Signorini, concludendo, lancia un messaggio ai privati appassionati numismatici e collezionisti.

«Li invitiamo a mettere a disposizione i loro cimeli affinché possano essere analizzati ed eventualmente inseriti nel progetto, per studiarli ma anche per valorizzarli».C.CA.

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