Servizi comprensoriali
Il campionario cresce

I servizi associati sono ormai una risposta obbligata, oltre che efficace, e nel caso della Comunità montana della Valtrompia, già all’avanguardia i numerosi campi, la gamma sta per allargarsi ulteriormente inglobando anche il settore edilizio per una necessità molto particolare.

In queste settimane i comuni collegati stanno approvando la convenzione per la gestione dell’«ufficio istruttoria pratiche antisismiche». Un problema attualissimo perchè la Regione, nell’aprile scorso, trasferendo ai municipi singoli o associati le funzioni relative alle attività autorizzative e di controllo in materia sismica, ha anche adottato norme più stringenti, e questo dopo che la nuova classificazione di rischio (del 2003) delle zone è passata da tre a quattro (possibili fortissimi terremoti, terremoti abbastanza forti, scuotimenti modesti e rari).

In pratica non esistono fasce di territorio non classificate, e se nella zona 4 è facoltà delle regioni dettare prescrizioni, nelle altre è obbligatoria la progettazione antisismica degli edifici. L’impatto sui passaggi burocratici per ottenere i permessi non è stato indifferente, e dato che la Comunità montana ha attivo sul proprio sportello telematico unico nel settore costruzioni (da fine 2012) il Suap (lo sportello unico attività produttive) e da febbraio 2014 il Sued (lo sportello unico edilizia), a gardone hanno deciso di fare qualcosa.

Agli uffici on line accedono imprese, professionisti e cittadini che a diverso titolo devono presentare istanze all’amministrazione. E da quando sono attivi hanno trattato circa 11 mila pratiche ciascuno per complessive 22 mila. Nel 2015 il primo ha esaminato 2.475 casi e il secondo 7.373, 276 delle quali con problemi sismici. Ai due servizi associati aderiscono i 18 comuni dell’ente ai quali si sono aggiunti Cellatica Collebeato e Ospitaletto: tra questi Nave e Caino sono in zona 2 (terremoti abbastanza forti) , gli altri in zona 3 (scuotimenti modesti).

PARTENDO dalla constatazione che nelle strutture comunale non ci sono specifiche professionalità in materia, l’ente comprensoriale ha deciso di provvedere e definire per tutti le modalità organizzative, calcolando i costi sulla base di quelle 276 pratiche del 2015 e proponendo una ripartizione certa uniforme, regolata da convenzione, puntando all’autosufficienza attraverso l’aggiornamento dei diritti di istruttoria.

La novità è stata presentata all’assemblea dei sindaci dal funzionario responsabile dei servizi Fabrizio Veronesi, e i sindaci hanno detto sì. La spesa è stata preventivata in 38.800 euro: 30 mila per il personale esterno e il resto per hardware, software e gestione interna. È già stata fissata anche una quota fissa per comune (419,05 euro) e una proporzionale al numero delle pratiche vista la complessità della situazione di Nave e Caino. Quando si partirà? A inizio 2017. E.BERT.

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