«Sil», dopo la notte di fuoco una nuova alba

Lo scheletro annerito del magazzino della «Sil» in via Ruca:  ieri gli ultimi interventi necessari alla bonificaLa devastazione dopo l’incendioLa copertura danneggiata
Lo scheletro annerito del magazzino della «Sil» in via Ruca: ieri gli ultimi interventi necessari alla bonificaLa devastazione dopo l’incendioLa copertura danneggiata
Lo scheletro annerito del magazzino della «Sil» in via Ruca:  ieri gli ultimi interventi necessari alla bonificaLa devastazione dopo l’incendioLa copertura danneggiata
Lo scheletro annerito del magazzino della «Sil» in via Ruca: ieri gli ultimi interventi necessari alla bonificaLa devastazione dopo l’incendioLa copertura danneggiata

Fabio Zizzo Mentre gran parte della zona industriale è silenziosa e deserta per il fine settimana, il lavoro non si è fermato nemmeno per un minuto alla Sil. La produzione procede a ciclo continuo nonostante il devastante rogo che nella notte tra giovedì e venerdì ha ridotto in cenere magazzini, uffici e reparto spedizioni di una delle aziende simbolo di Lumezzane e della Valgobbia. LA BONIFICA. Un rogo talmente esteso e distruttivo che solo ieri i vigili del fuoco hanno completato gli interventi di spegnimento degli ultimi focolai, anche se all’interno della struttura la temperatura resta elevata. Sempre ieri mattina, la proprietà con alcuni ingegneri ha svolto un sopralluogo sommario per una prima verifica dell’agibilità della struttura. Nei prossimi giorni saranno effettuati dei controlli più capillari tra analisi dei metalli e carichi. Da una prima disamina si parla di oltre 10 milioni di euro di danni e 7 mila metri quadrati - sui 10 mila totali distribuiti su tre piani - tra magazzino, reparto di spedizioni e zona assemblaggio (che pare aver subito meno danni) andati distrutti. Nel conto dei danni anche alcune auto dei dipendenti, parcheggiate sull’area terrazzata, e le merci in procinto di essere consegnate e finite in cenere: pompe ad acqua e sistemi di raffreddamento per il settore automobilistico e di cui la Sil è leader europeo per clienti importanti come Audi, Bmw, Aston Martin, Ferrari e Maserati. Senza dimenticare che il rogo ha devastato anche il vicino magazzino della Framon e l’autorimessa dei mezzi pesanti della Bodei contenuti nello stesso capannone. Nelle prossime ore sono attesi anche i risultati dei campionamenti svolti dall’Arpa con una centralina: sotto la lente fumi ed eventuali emissioni generate dalle fiamme che hanno bruciato plastica, alluminio, legno e polistirolo (anche se già si parla di «valori non preoccupanti»). Per quanto riguarda le indagini sulle cause, se ne stanno occupando i carabinieri della compagnia di Gardone e del Nucleo Investigativo coordinati dalla Procura che ha aperto un’inchiesta. Secondo le ultime informazioni, il rogo si sarebbe propagato con una velocità tale da rendere impossibile la ricostruzione partendo dalle analisi sulle macerie. Saranno fondamentali le mappe dell’azienda e le testimonianze degli addetti che in quel momento, prima delle 19, erano impegnati nel secondo turno. E proprio sul futuro dei lavoratori si addensano nubi scure. Si parla di 80-100 operai che al momento sono stati in qualche modo distribuiti tra le altre due sedi dove la produzione continua. Venerdì i sindacati, a partire dalla Fiom di Brescia del segretario Francesco Bertoli, hanno avuto un primo incontro con la proprietà. «Ci ritroveremo la prossima settimana - spiega Bertoli - per valutare la via degli ammortizzatori sociali, anche perché si aspettano i rilievi dei vigili del fuoco sulla struttura». Si valuta anche l’ipotesi di riattivare il lavoro in un altro dei capannoni vuoti delle vicinanze, ma ci vorrà tempo. Intanto si lavora anche per garantire un futuro alla decina di addetti della Framon, azienda che produce elementi per l’illuminazione e il cui magazzino automatizzato è stato pesantemente danneggiato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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