Silvia e Maya
di corsa, sei
zampe mondiali

di Marco Benasseni
Silvia Serugeri con la sua Maya:  insieme saranno protagoniste dei campionati mondiali di canicrossI ragazzi del gruppo sportivo «Zampe Selvagge» nato per supportare l’attività fisica di cani e padroni
Silvia Serugeri con la sua Maya: insieme saranno protagoniste dei campionati mondiali di canicrossI ragazzi del gruppo sportivo «Zampe Selvagge» nato per supportare l’attività fisica di cani e padroni
Silvia Serugeri con la sua Maya:  insieme saranno protagoniste dei campionati mondiali di canicrossI ragazzi del gruppo sportivo «Zampe Selvagge» nato per supportare l’attività fisica di cani e padroni
Silvia Serugeri con la sua Maya: insieme saranno protagoniste dei campionati mondiali di canicrossI ragazzi del gruppo sportivo «Zampe Selvagge» nato per supportare l’attività fisica di cani e padroni

Solo chi possiede un cane può capire il legame profondo che può nascere con il proprio fedele amico quando si condividono le stesse passioni. La storia di Silvia Serugeri, 37 anni, originaria di Brescia ma residente a Gardone, e Maya, un bracco tedesco di 5 anni, parla proprio di questo rapporto cresciuto correndo lungo i sentieri della Valtrompia. Entrambe si sono avvicinate tre anni fa al «canicross», una disciplina adatta a chi ama la natura e l’attività fisica, e dopo aver partecipato ai campionati italiani sono state selezionate per i mondiali che si svolgeranno in Polonia il 6 e 7 ottobre.

«HO ADOTTATO Maya quando aveva cinque mesi - racconta Silvia - Era una cagnolina timida che non aveva socializzato molto. Non conosceva nulla del mondo e ho voluto farle provare più esperienze possibili per darle sicurezza. I cani più conoscono e più sono sicuri di sé». Con l’arrivo di Maya, Silvia ha scoperto il mondo cinofilo, si è formata come educatrice e ha cominciato a collaborare con un’associazione che organizza corsi. Poi è arrivata la svolta sportiva. Dopo il trekking e le passeggiate, Silvia e Maya si sono avvicinate al «canicross», una disciplina che viene dal Nord Europa nata per allenare i cani da slitta quando non c’è neve; si può fare a piedi o in bicicletta. Parliamo di uno sport riconosciuto dal Coni che vede il cane al primo posto. In quanto atleta, l’animale viene seguito durante l’allenamento, alimentato in modo corretto, visitato come uno sportivo a tutti gli effetti. «In seguito ai nostri allenamenti - continua Silvia - ho visto la possibilità di partecipare al campionato nazionale, l’unico punto di domanda era sulla tranquillità di Maya nel contesto di gara, ma è stata bravissima e ci siamo qualificate per i mondiali come unico binomio delle provincia di Brescia». Silvia racconta che per avere un cane non è obbligatorio vivere in case con grandi spazi esterni, piuttosto è importante la qualità del tempo che si trascorre con il proprio animale. Maya vive in appartamento, ma grazie agli allenamenti può sfogare tutta l’energia che anima un cane da caccia di 20 chili. «Si finisce per sentirsi una cosa sola con il cane - racconta - Percepisce accelerazioni, fatica, incitazione. Arrivi a comunicare la direzione, il resto è empatia». Come iniziare? Prima di tutto serve un cane e avere buone gambe. Poi ci si può rivolgere alle associazioni cinofile: il conduttore indossa una cintura lombare, il cane una pettorina adatta al traino, a collegarli una fune ammortizzata che è un cordone ombelicale. Facebook: Zampe Selvagge.

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