Slot, un barista dichiara guerra alle regole

di Fabio Zizzo
Uno dei due bar di Lumezzane multati per le slot machine
Uno dei due bar di Lumezzane multati per le slot machine
Uno dei due bar di Lumezzane multati per le slot machine
Uno dei due bar di Lumezzane multati per le slot machine

Mentre a Brescia e nell’hinterland cittadino i Comuni hanno imposto dei limiti d’orario all’accesso a slot machine e video lottery «blindando» le fasce più sensibili, a Lumezzane sta tenendo banco una battaglia tra l’ente locale e un privato; sempre sul gioco elettronico. A scatenarla è il titolare dei bar «Paia» e «Betty Boop», che va all’attacco del Comune ma con l’obiettivo più lontano e principale di smantellare la legge regionale del 2013. LA STORIA la ricostruisce la polizia locale. Ai primi di dicembre il titolare del «Betty Boop» di via Rango, a Faidana, si è visto recapitare una maxi sanzione da 60 mila euro per quattro macchinette irregolari: erano a meno di 500 metri di distanza (il limite minimo di legge) da luoghi sensibili come l’asilo «Tersilla Bonomi» e la chiesa di San Sebastiano. In realtà le slot erano già attive prima dell’entrata in vigore della legge, ma il cambiamento in corso del fornitore ha fatto sì che agli occhi del Pirellone risultassero come nuove. Per arrivare a questo punto bisogna però fare un salto indietro di un anno. All’inizio del 2017, infatti, lo stesso barista, ma con il bar «Paia» (nella medesima frazione), era stato colpito da una multa da 75 mila euro (che aveva pagato), sempre per una questione di slot (cinque) e distanze non rispettate. Dopo aver pagato aveva però fatto ricorso al Tribunale di Brescia contro la sanzione e l’udienza, inizialmente fissata per il maggio dello stesso anno, è stata rinviata al gennaio 2019, quando a sostenere il Comune, come annunciato da Viviana Beccalossi, dovrebbe esserci anche la Regione. Con l’arrivo della seconda sanzione, l’esercente ha deciso di non pagare la multa e di passare direttamente alle vie legali. Dal suo punto di vista la legge regionale andrebbe contro la libertà e l’iniziativa imprenditoriale, e solleverebbe anche questioni di costituzionalità, visto che in altre regioni italiane non è presente. DIFESO dagli avvocati Cino Benelli ed Elisa Plutino, ha presentato un nuovo ricorso per chiedere di sospendere prima e annullare poi la sanzione. Anche in questo caso il Comune resisterà, difeso dal legale Mauro Ballerini. Come vediamo c’è molto più di una seppur cospicua multa di cui discutere. Perchè tra un anno, nell’udienza sul primo ricorso, i giudici potrebbero sollevare l’eccezione di costituzionalità e inviare il caso alla Consulta creando un caso nazionale. •

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