«Slow Bike», da Marcheno a Bovegno in sella

di Edmondo Bertussi
Da Marcheno a Bovegno la «Slow Bike» si snoderà per dieci chilometri tra boschi, radure e vallateL’antica via della Viola che porta verso TavernoleUn altro suggestivo scorcio della via della Viola
Da Marcheno a Bovegno la «Slow Bike» si snoderà per dieci chilometri tra boschi, radure e vallateL’antica via della Viola che porta verso TavernoleUn altro suggestivo scorcio della via della Viola
Da Marcheno a Bovegno la «Slow Bike» si snoderà per dieci chilometri tra boschi, radure e vallateL’antica via della Viola che porta verso TavernoleUn altro suggestivo scorcio della via della Viola
Da Marcheno a Bovegno la «Slow Bike» si snoderà per dieci chilometri tra boschi, radure e vallateL’antica via della Viola che porta verso TavernoleUn altro suggestivo scorcio della via della Viola

Inizieranno a settembre i lavori di completamento e riqualificazione dei dieci chilometri di ciclabile tra Marcheno e Bovegno, uno degli ultimi tratti della Slow Bike della Valtrompia. Nel fine settimana scorso la Comunità Montana ha affidato l’appalto da 289.000 euro alla cooperativa Ecotecnica Valtrumplina. Riguarda soltanto i lavori; un secondo intervento sarà poi mirato su cartellonistica e segnaletica, come da progetto complessivo redatto dallo Studio Loda Medda e da Ilaria Lorini. LA SLOW BIKE è un tassello importante della più articolata Green Way che punta a collegare la Valtrompia alla Valsabbia e che nell’ambito del fondo Valli Resilienti è stata finanziata con 1,077 milioni di euro. Il progetto Slow Bike elenca otto zone di intervento da Marcheno fino a Bovegno, con l’obiettivo di garantire la necessaria continuità ai tratti esistenti e realizzare le parti mancanti sul versante montano e in zone pianeggianti vicine al Mella. L’appalto prevede anche la sistemazione del fondo di alcuni tratti ciclabili, la messa in sicurezza di altri a uso misto e una serie di allargamenti dove necessario. Il tutto tra l’altro consentirà di accedere comodamente a luoghi storici secolari come la parrocchiale di Marcheno, il Forno Fusorio di Tavernole o il Borgo Rebecco di Lavone. Dove si andrà a intervenire esattamente? Da Rovedolo, in risalita, per circa tre chilometri, lavorando alla sistemazione del tratto esistente da Inzino alla zona industriale. Dove, per il superamento, verrà utilizzata la sede stradale per arrivare alla zona dietro il cimitero e proseguire per Brozzo, sistemando l’accesso al tratto di ciclabile esistente che porta sulla Provinciale vicino alla chiesa di San Michele. Il secondo a Brozzo, dove il centro abitato sarà superato utilizzando una strada secondaria poco trafficata. Usciti da Brozzo il terzo intervento, il più impegnativo e importante. Lungo la via della Viola, antico accesso verso Tavernole, una strada per ora sterrata larga da 1,5 a 2,5 metri che verrà riqualificata per circa 1 chilometro fino a imboccare via Mella (quarto intervento) e che attraversa il fiume fino a raccordarsi, attraversata la provinciale di Marmentino, con la strada verso il Forno Fusorio parallela alla Provinciale all’interno del paese, e poi al centro sportivo. Da qui il quinto intervento, totalmente in territorio di Pezzaze: da Lavone sfiorando Rebecco, destinato a diventare (grazie a un progetto già finanziato) il centro della memoria storica dell’agricoltura montana, e raggiungendo poi il confine con Bovegno nella zona di Aiale. Qui inizierà il sesto stralcio, il più problematico, dalla zona del ponte verso Irma fino a Bovegno, a fianco della sede del Cai in Predondo. Da lì si imboccherà dal ponte la comoda strada secondaria che taglia, con a sinistra il Mella, la nuova zona residenziale e artigianale, raggiungendo, ormai in paese, la chiesa di San Rocco, il Forno e il Parco sul Mella (settimo e ottavo lotto). Oltre per ora potranno spingersi soltanto gli appassionati di mountain bike e i più allenati. Per ora. Perché il progetto è destinato a spingersi più su. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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