Sull’ufficio tecnico di Concesio l’ombra di appalti «pilotati»

di Marco Benasseni
Il sindaco Stefano RetaliLa documentazione è stata chiesta all’ufficio tecnico del Comune
Il sindaco Stefano RetaliLa documentazione è stata chiesta all’ufficio tecnico del Comune
Il sindaco Stefano RetaliLa documentazione è stata chiesta all’ufficio tecnico del Comune
Il sindaco Stefano RetaliLa documentazione è stata chiesta all’ufficio tecnico del Comune

«Ho piena fiducia nell’operato della magistratura, ma anche nel lavoro dei dipendenti del Comune. Per quanto ne so io la loro correttezza è quella che ho visto in tanti anni di lavoro» così il primo cittadino di Concesio Stefano Retali commenta la notizia pubblicata ieri da Bresciaoggi sull’indagine della Procura relativa ad appalti pubblici assegnati l’anno scorso e quest’anno. A METÀ SETTEMBRE i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, sono entrati nella palazzina che ospita l’ufficio tecnico, a due passi del municipio, ed hanno prelevato della documentazione. «Non sono stato informato personalmente dei fatti né convocato dal magistrato a capo delle indagini. So che ci sono state richieste di documentazione - aggiunge Retali - ma non ho altri elementi. Per ora non ho mosso una penna, anche perchè non è dovuto nulla da parte mia. Rimarrei stupito se dalle indagini emergesse qualche elemento anomalo». Insomma, per ora si sa solo l’argomento che ha richiamato l’attenzione della magistratura, ma nulla sulle posizioni di amministratori, dipendenti comunali e imprenditori eventualmente coinvolti. L’arrivo dei carabinieri non era passato inosservata a Concesio, quando a metà del mese scorso i militari sono usciti dagli uffici con faldoni e plichi di documenti. Poi più nulla, ma il mormorio della gente non è mai cessato. Solo nelle ultime ore si è saputo delle ragioni di quella visita inaspettata. Stando ai pochi dettagli trapelati, l’inchiesta starebbe cercando di fare luce su appalti pilotati. Ruoli e responsabilità sono ovviamente tutti da definire. Quanto accaduto a Concesio non è un caso isolato nella provincia di Brescia: altre inchieste su appalti sono in corso a Malonno e Cimbergo. Il caso di Concesio è ancora allo stato embrionale, visto che gli inquirenti stanno ancora esaminando la documentazione raccolta. Documentazione che copre il 2017 e il 2018, quindi anche attività svolta in tempi molto recenti. Solo nei prossimi mesi si capiranno le ragioni dell’intervento e, soprattutto, si potranno avere chiarimenti dagli inquirenti che stanno analizzando gli appalti degli ultimi due anni. •

Suggerimenti