Un altro cervo attaccato In azione una muta di cani

di P.BAL.
Il primo cervo di Lavone
Il primo cervo di Lavone
Il primo cervo di Lavone
Il primo cervo di Lavone

Sono passati pochi giorni dal caso del cervo recuperato inutilmente dal Mella: si era probabilmente rifugiato nel fiume in alta Valtrompia sfuggendo a una muta di cani e nonostante il difficile salvataggio, che a proposito di soccorsi ai selvatici ha visto in prima fila il Nucleo ittico venatorio della polizia provinciale, era morto poche ore dopo. Una brutta storia con molti, troppi precedenti, e che per di più martedì notte si è ripetuta nella stessa zona. Fortunatamente con un esito diverso. ANCHE in questo caso a occuparsi del caso sono stati (ben oltre l’orario di lavoro) gli agenti della provinciale, che anche stavolta, attorno alle 22, hanno raggiunto Lavone di Pezzaze. In questa circostanza la segnalazione di un cervo inseguito dai cani riguardava un grande maschio adulto (nell’episodio precedente era finito male un giovane di un paio d’anni ancora privo di vere corna), e fortunatamente i tre cani domestici, tre meticci di medie dimensioni, lasciati liberi senza alcun controllo da qualche irresponsabile, non hanno fatto danni seri. La scena è stata seguita a distanza dagli agenti, dotati anche di una termocamera, perchè il cervo si era rifugiato in una zona impervia piazzandosi sull’orlo di un dirupo: con la scarpata alle spalle l’animale ha ripetutamente caricato i meticci, fino a quando li ha convinti a desistere e se ne è tornato sano e salvo nel bosco. Resta ovviamente aperto il problema dei cani fuori controllo (e dell’identificazione e della denuncia dei proprietari): una piaga nel Bresciano; come testimoniano i tanti attacchi e i gravi danni subiti dalla fauna selvatica.

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